Solisti aquilani introducono all’Opera

20 agosto 2012 | 18:13
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Solisti aquilani introducono all’Opera

A L’Aquila, Murata Gigotti, il 22 agosto alle 22.15 si conclude il breve ciclo “Un’introduzione all’opera”, proposto da I Solisti Aquilani per avvicinare all’opera lirica gli appassionati: un viaggio nell’universo del melodramma passando attraverso proiezioni in DVD, la narrazione e la letteratura. Il tutto nella accattivante cornice di Murata Gigotti, in collaborazione con la Pro Loco di Coppito. Una formula snella, ma suggestiva che ha raccolto un grande consenso e ha visto la presenza, ai vari appuntamenti, di un foltissimo pubblico. Dopo la Traviata di Giuseppe Verdi e la Bohème di Puccini è la volta de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, andata in scena la prima volta a Roma, il 20 febbraio del 1816, al teatro Argentina.

A guidarci all’ascolto saranno il critico musicale Walter Tortoreto, con la sua affascinante ricostruzione del contesto storico e culturale della vicenda e l’attore Giulio Votta che leggerà brani dal libretto di Cesare Sterbini Il Barbiere di Siviglia, monumento comico e opera simbolo del teatro lirico di tutti i tempi, è una delle opere più rappresentate e certamente la più celebre di Rossini, l’unica che sopravvisse all’oblio che colpì la stragrande maggioranza dei capolavori rossiniani grossomodo dalla morte dell’autore fino agli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, con l’avvento della cosiddetta Rossini Renaissance.

L’intera opera fu composta in una ventina di giorni (si tramanda che il pesarese ebbe a dire a Wagner di averla terminata in tredici giorni!) e come poteva accadere per i tempi assai ristretti di produzione Rossini si servì di autoimprestiti e spunti tratti da altri compositori: il caso più celebre è certamente l’ouverture – oggi il simbolo dell’opera, talmente famoso da venire utilizzato anche in pubblicità.. L’opera fu apprestata in tutta fretta e alla prima fece un fiasco clamoroso, con lo stesso Rossini che sedeva al cembalo come direttore Quando lo spettacolo però cominciò a entrare in rodaggio, fin dalla seconda sera, il successo fu immenso; così Rossini scrisse alla madre: «la seconda sera e tutte le altre Recite date non hanno che applaudita questa mia produzione con un Fanatismo indicibile facendomi sortire Cinque, e sei volte a ricevere applausi di un genere tutto novo e che mi fece piangere di soddisfazione».

INGRESSO GRATUITO