Paralimpiadi ciclismo: Nazionale a Roccaraso

23 agosto 2012 | 13:59
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Paralimpiadi ciclismo: Nazionale a Roccaraso

Roccaraso – E’ in ritiro a Roccaraso con la Nazionale paralimpica di ciclismo, l’altleta abruzzese Pierpaolo Addesi, di Torrevecchia Teatina.

Preparazione al mattino, sulle strade di montagna, a circa 1.300 metri, alla guida del commissario tecnico Mario Valentini, e poi dieta ferrea e riposo pomeridiano in vista della partenza, il 26 agosto prossimo, per le Paralimpiadi di Londra che si svolgeranno dal 29 agosto al 9 settembre.

«La Nazionale è al lavoro – dice il ct – e pronta all’appuntamento. Qui ci sono le condizioni giuste per le rifiniture. L’Italia approda a questi giochi con 15 ciclisti e in pompa magna: nelle ultime stagioni ci siamo infatti confermati ai vertici del ranking mondiale, in strada e su pista grazie ai risultati ottenuti ai mondiali e in Coppa del Mondo. Quindi abbiamo atleti da podio, poi si sa un pizzico di fortuna ci vuole. Inoltre il percorso si annuncia duro».

Per Addesi, che gareggerà sia in pista che su strada, è la seconda partecipazione alle Olimpiadi. «La prima fu a Pechino – ricorda – e spero, sinceramente, di arrivare anche a Rio de Janeiro. Qui la prima parte della giornata è per gli allenamenti: distanza, salita e dietro moto, a seconda del programma. Sono pronto, sono in forma, del resto ho lavorato sodo, ma l’importante, in Inghilterra, è che trionfi l’azzurro. E la squadra c’è. Una grande esperienza, quella delle Olimpiadi, che ti lascia il segno e che è difficile dimenticare, io lo so. E’ un caleidoscopio di emozioni. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino e che mi hanno permesso di raggiungere questo altro traguardo».

Il passaporto per le Olimpiadi, Addesi lo ha ottenuto con la conquista, nei mesi scorsi, dell’ottavo titolo italiano: nella settimana tricolore di Caldonazzo si è imposto nel Campionato di ciclismo su strada e ha conquistato un argento in quello a cronometro. Medaglie che gli hanno staccato il biglietto per l’Inghilterra.

«Addesi – afferma il ct – è l’uomo squadra. E’ quello che lavora e si sacrifica per il gruppo. Su di lui ci contiamo, sempre».

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