
di Maurizio Malavolta*
Caro giornale,
in un periodo in cui la ricostruzione del centro storico stenta a partire, un filo di ottimismo e di speranza forse può arrivarci da quelle opere che sono invece state portate a termine e che rappresentano un bene comune per l’intera comunità.
Mi riferisco alla nuova Facoltà di Lettere e di Scienze della Formazione, (ri)costruita nell’area dell’ex Ospedale San Salvatore, in viale Nizza, in prossimità del monastero di San Basilio.
Proprio in questi giorni i lavori sono in via di ultimazione e l’alto edificio bianco, con pannelli scuri e dal design moderno è già visibile nello skyline ormai multicolore della città dell’Aquila.
Una città che sta cambiando volto e che vuole rinascere e tornare a spiccare il volo.
Quell’area, dismessa e in abbandono già prima del terremoto, riqualificata e riconsegnata alla città, a breve dovrebbe tornare a rianimarsi e a trasmettere cultura.
Resta sullo sfondo del piazzale quel che resta dell’antico sanatorio, poi edificio ospedaliero, ancora con le sue tinte giallastre e con la grande scritta “San Salvatore” che campeggia sopra il porticato dell’ingresso.
Testimone di tante vicende, storiche e personali, “salvatore” di tante vite e prima culla di tanti aquilani che, come me, proprio lì hanno visto la luce e ne conservano ancora un indissolubile legame nell’anima.
*Medico Psichiatra
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