
Annullare la pre-apertura alla caccia programmata per il prossimo 1 e 2 settembre, anche in considerazione della nuova ondata di caldo prevista per la prossima settimana. E’ quanto chiede, in una nota inviata alla Regione Abruzzo, il Wwf regionale, che cita il parere dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione dell’ambiente (Ispra), secondo cui «la gravissima siccità di questi mesi e i numerosi incendi stanno mettendo a dura prova la fauna selvatica».
Oltre all’annullamento della pre-apertura, gli ambientalisti chiedono anche di interrompere l’addestramento dei cani, «pratica che è stata avviata in Abruzzo il primo agosto, nonostante il parere negativo dell’Istituto».
L’Ispra, nella sua nota – inviata l’altroieri all’eurodeputato Andrea Zanoni (Idv), che aveva richiesto un parere sugli effetti della siccità sulla fauna – sottolinea proprio come la fauna selvatica sia fortemente stressata, con il rischio di effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie per una serie di ragioni quali stress fisico, riduzione delle risorse alimentari e degli habitat disponibili.
«Per questo – sottolinea il Wwf – l’Istituto ritiene opportuno sospendere le pre-aperture, l’addestramento cani e, se dovessero perdurare queste condizioni ambientali avverse, modificare anche il resto delle regole della stagione venatoria contenute nei calendari venatori».
«Il nostro appello alla Regione – afferma il presidente del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio – è basato sul buon senso oltre che su un approccio scientifico rigoroso. Chi può immaginare di continuare a mandare come se nulla fosse migliaia di cacciatori a sparare alla fauna su un territorio danneggiato da siccità e incendi, con gli animali stremati da mesi di mancanza di piogge e dal fuoco? Il calendario venatorio varato dalla Regione contiene già numerose criticità che sarebbero censurabili in una stagione normale. In condizioni di grave crisi ambientale, però, tale situazione diviene completamente ed evidentemente inaccettabile».
Auspicando un «cambio di rotta» in materia venatoria, Di Tizio annuncia che «l’associazione sta lavorando per l’apertura di una vertenza caccia in Abruzzo a tutti i livelli, da quello amministrativo giudiziario a quello comunitario».
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