
Alla fine l’Eni ha fatto il miracolo. É tanto l’entusiasmo mostrato dal numero uno dell’Eni, Paolo Scaroni e dall’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta per la decisione di restaurare la basilica di Collemaggio, non solo una chiesa, ma un luogo dell’anima degli aquilani.
A disposizione più di dieci milioni di euro, la cifra esatta si saprà quando sarà pronto il progetto, per restaurare non solo la basilica di Celestino, ma riqualificare anche il parco del sole; attuare insomma quel masterplan approvato dal consiglio comunale da alcuni mesi, teatro compreso, ma ancora senza risorse. I lavori dovrebbero durare un paio di anni.
Don Nunzio Spinelli, rettore della Basilica, non crede alle proprie orecchie: incalza l’ad dell’Eni Scaroni, chiedendogli: «Davvero la rifarete tutta? Quando si comincia?». Il dottor Scaroni tranquillizza: «C’è già un progetto di massima. Faremo presto».
Il sindaco Massimo Cialente sogna già l’edizione della Perdonanza, quella del 2015 in cui la basilica sarà più bella di prima e la porta santa, spera, sarà aperta da sua santità Benedetto XVI. Un sogno? Cialente ricorda che lo stesso Pontefice ha promesso che verrà. Non a caso, sottolinea il sindaco, la bella notizia arriva 24 ore prima dell’apertura della porta Santa. Una operazione che suona come un miracolo per gli aquilani.
Il presidente Scaroni ha voluto guardare da vicino la porta santa da dentro e da fuori, mostrandosi molto incuriosito dalla celebrazione del Perdono. «L’Eni mette a disposizione i propri tecnici, studieremo il migliore die restauri possibili – ha aggiunto Scaroni – Con questa operazione vogliamo anche riqualificare il territorio facendone un centro di attrazione. Coniugheremo tradizione e innovazione. Ci metteremo a testa bassa a lavorare».
L’ex sottosegretario Letta è stato il regista di questa operazione. Ha ripercorso la storia dal centro di ricera naufragato in seguito a ostacoli burocratici, fino all’idea della basilica «accolta con entusiasmo da Scaroni».
Collemaggio, promettono, sarà inserita in un nuovo circuito turistico che possa portate all’Aquila tanti visitatori.
Con commozione il rettore della basilica Don Nunzio Spinelli ha ricordato: «quando il 6 aprile aprii la porta e vidi il cielo. Da allora ho amato sempre di più questo luogo».
L’intervento dell’Eni si articolerà in due fasi: una prima di pianificazione, che vedrà il coinvolgimento del Comune e della soprintendenza e nella quale saranno descritti e individuati i singoli progetti. Successivamente una fase di realizzazione previa stipula delle convenzioni esecutive, che porterà a termine il recupero della basilica. Don Nunzio ha pregato il comune di essere celere nell’approvazione del progetto. L’Eni seguirà con un filo diretto tutte le fasi dei lavori facendo dell’intervento un simbolo molto importante per l’azienda che non esclude altre forme di investimento e aiuto sul territorio aquilano e nella stessa città colpita dal sisma. A.Cal.
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