Corteo, la carica dei 600

27 agosto 2012 | 14:59
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Corteo, la carica dei 600

Alle 16 il Corteo Storico della bolla di Celestino V partirà dalla sede municipale di Piazza Palazzo e si unirà alle autorità civili e militari e alle rappresentanze sociali ed economiche della città provenienti da via San Bernardino e Corso Vittorio Emanuele. Il Corteo raggiungerà il Piazzale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio per l’apertura della Porta Santa e la celebrazione della Santa Messa all’interno della Basilica. Alle 18, rito di apertura della Porta Santa, Santa Messa Stazionale presieduta dal Cardinale delegato, Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, concelebrata da Arcivescovi e Vescovi della Ceam, animata dal Coro Diocesano.

Nell’arco delle 24 ore di apertura della Porta Santa saranno disponibili sacerdoti per la confessione individuale. I figuranti del corteo storico saranno 600, il work in progress della riscoperta filologica degli abiti continua grazie alla pazienza certosina della ricercatrice Giovanna Di Matteo, direttrice del corteo. «Il corteo non è un falso storico – spiega in premessa la Di Matteo – ripropone il momento di festa della città in occasione della bolla. Andiamo man mano inserendo dei particolari medievali – spiega – come le piccole croci di decorazioni e le cinture. C’è un affinarsi sugli accessori. Un corteo che rappresenta tutti i ceti sociali e tutte le età».

Il parco costumi aumenta grazie alla Provincia che ha stanziato altri 15 mila euro per l’acquisto di altri 19 abiti che si aggiungono ai 28 dello scorso anno. Spunta quest’anno anche un nuovo gruppo storico, l’Aquila Invicta, famoso in città per aver dato vita a coinvolgenti tornei di arcieri. Il sogno per tutti ora è quello del museo della Perdonanza, un luogo dove i costumi potrebbero riposare durante tutto l’anno per tornare in vita nella settimana del perdono. Sull’idea concordano tutti, sulla sede un po’ meno. Se sindaco propone lo spazio ex isef, il presidente della provincia, Antonio Del Corvo suggerisce lo spazio di palazzzo Quinzi per rendere l’area di piazza palazzo fino all’imbocco di via Roma, la cittadella della cultura.

A.Cal.