
Il procuratore capo della Repubblica dell’Aquila Alfredo Rossini è morto questa mattina in Piemonte.
Rossini, 72 anni, aveva guidato le inchieste più importanti del post terremoto del 6 aprile 2009. Rossini era prossimo alla pensione: al suo posto era già stato nominato il procuratore capo di Ternio Fausto Cardella.
E’ stata un’emorragia cerebrale a causare la morte del procuratore della Repubblica dell’Aquila. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. I sostituti procuratori sono costernati per una morte improvvisa. Sempre da quanto si apprende, i funerali si terranno venerdì a Roma.
Il mandato di Rossini era scaduto lo scorso 5 agosto, a tutti i Pm aveva detto che sarebbe rientrato dopo le ferie e sarebbe rimasto fino al nuovo fine anno, vale a dire fino alla data stimata di ufficializzazione del suo successore: voleva essere egli stesso a effettuare il passaggio di consegne. Ora spetterà al Pm di anzianità maggiore, Stefano Gallo.
«Tra me e lui c’era stata qualche incomprensione, ma poi Rossini si era rivelato un magistrato di grande equilibrio». Così ricorda lo scomparso procuratore dell’Aquila, Alfredo Rossini, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Rossini verrà ricordato come il magistrato del terremoto del 6 aprile «e in questo caso ha fatto un lavoro egregio – prosegue Chiodi – che indubbiamente gli ha regalato uno stress incredibile. Ma Rossini è stato quel magistrato inquirente che tutti si augurano di avere: cioè di alta figura e che mai ha sfruttato in modo mediatico le inchieste delicate alle quali si dedicava anima e corpo».
CIALENTE, NOTIZIA ANCORA PIU’ DOLOROSA IN QUESTO GIORNO – «Sono particolarmente colpito, poi in un giorno di festa come oggi la notizia mi addolora ancora di più». Lo afferma il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che sta partecipando al corteo della Bolla della Perdonanza, subito dopo aver appreso dai cronisti la notizia della morte del procuratore capo del capoluogo, Alfredo Rossini. «E’ una notizia che mi rammarica terribilmente, mi dispiace davvero moltissimo – conclude Cialente -. Lo avevo rivisto solo qualche settimana fa».
DOLORE FAMILIARI VITTIME SISMA – «Sono senza parole, è una notizia che mi lascia sgomento. Era una persona molto in gamba e la ricordo con profonda stima e affetto». Questo il commento di Massimo Cinque, presidente della Fondazione 6 aprile per la vita, appena appresa la notizia della morte del procuratore Rossini. «Nel post terremoto – ha dichiarato il medico, che nel sisma ha perso i suoi due figli e la moglie – aveva preso in mano le redini della situazione, ha portato avanti il processo senza mai scendere a compromessi. A nome della Fondazione e di tutti parenti delle vittime non posso che esprimere cordoglio per la sua scomparsa».
UGL ABRUZZO – Le più convinte condoglianze per la scomparsa del Procuratore Alfredo Rossini. Uomo di poche parole e di tanti fatti concreti che ha contribuito in modo essenziale ad infondere sicurezza alle popolazioni terremotate. Un vero e proprio punto di riferimento per la gente.
DEL CORVO: ROSSINI PALADINO DELLA LEGALITÀ
– «La scomparsa di Rossini – dichiara il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo – lascia un vuoto profondo nella storia delle inchieste più importanti del post terremoto del 6 aprile 2009, un uomo che ha svolto il suo prezioso lavoro, lottando contro reati gravi che rappresentano un’ulteriore e dolorosa spina nel fianco della città dell’Aquila. Desidero esprimere – conclude – il mio più profondo cordoglio e quello dell’amministrazione che rappresento, per un professionista che con grande serietà ha svolto un’attività delicata ed importante per il nostro territorio».
IL SALUTO DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA – Cordoglio per la scomparsa del Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila Alfredo Rossini, un uomo che ha saputo garantire legalità e rispetto delle regole senza compromessi né mezze misure: le sue indagini ne sono la prova.
Lo ricorderemo tutti per la determinazione con la quale ha perseguito l’obiettivo giustizia sempre e solo attraverso ricerca della verità.
L’Aquila saprà tenerne viva la memoria con i dovuti onorificenze e riconoscimenti finalizzati a tenere desta l’attenzione sul suo insegnamento attraverso la celebrazione del ricordo.
ANTONIETTA CENTOFANTI: Ora che è tutto finito, ora che ha abbandonato per sempre L’Aquila, ci sentiamo più soli. Ci mancheranno la sua sobrietà, il suo rigore, la sua schiva gentilezza. Sono tanti i ricordi che affiorano alla mente. Fra tutti, uno in particolare. In occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario nel 2010, mentre, sotto una pioggia torrenziale, manifestavamo contro il ddl relativo al processo breve, il procuratore Rossini scese dalla macchina e venne a parlarci. Non dimenticheremo quel gesto carico di umanità e di attenzione. Come non dimenticheremo la sua tenacia nel perseguire la verità. Era bello incontrarlo sull’autobus Roma-L’Aquila o incrociarlo al Terminal e lanciagli un’occhiata o un timido sorriso, grati che ci fosse. Alla sua famiglia, ai suoi collaboratori l’affetto e la gratitudine dei familiari delle vittime della Casa dello Studente.