
La tradizione si è ripetuta e la Perdonanza celestiniana è giunta alla sua 718a edizione consacrata dal cardinale Francesco Coccopalmerio che ha ordinato l’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio dando inizio alle 24 ore del perdono.
«A 3 anni dal terremoto, L’Aquila trasmette dolore ma anche il desiderio di riprendere la vita come è nella spiritualità degli abruzzesi e in particolare degli aquilani e ha aperto il cuore». Le parole del cardinale appena giunto sul prato della Basilica.
Dopo il popolo delle carriole in “corteo” 2 anni fa,e le proteste dello scorso anno per una rinascita dell’Aquila ancora al palo, quest’anno le voci fuori dal coro sono state quelle dei precari della ricostruzione che sono riusciti a parlare con il ministro Fabrizio Barca che per quindici minuti si è staccato dal corteo per ascoltare le loro ragioni.
La tradizione non è però uscita dai binari: il sindaco Cialente ha letto la Bolla del Perdono di Papa Celestino V della quarta edizione post terremoto del Giubileo aquilano, unico al mondo per la sua ricorrenza annuale.
Il ramo d’ulivo per tre volte ha colpito la Porta Santa della basilica alle 19.04. Da quel momento, come voluto da Papa Celestino V nella Bolla di 718 anni fa, potrà ottenere l’indulgenza chiunque entrerà nella basilica di Collemaggio “sinceramente pentito e confessato”. Ciò fino alle 19.04 del 29 agosto, quando si chiuderà la Porta Santa segnando la fine del Giubileo aquilano.