Acqua Santa Croce pignoramenti per 15 milioni

31 agosto 2012 | 08:22
Share0
Acqua Santa Croce pignoramenti per 15 milioni

La società Santa Croce di Canistro, dove viene imbottigliata la celebre acqua minerale, rischia di chiudere a causa di un contenzioso in corso con Equitalia per un debito di 15 milioni con l’Agenzia delle Entrate.

I pignoramenti, scrive oggi “Il Centro”, riguardano gli uffici per 5 milioni e 643mila euro e gli stabilimenti per 22 milioni e 725mila euro.
L’azienda, già in passato, aveva chiesto al Fisco l’applicazione nei propri confronti dei benefici fiscali previsti in favore dei contribuenti che hanno fruito delle sospensioni di riscossione tributaria e contributiva in conseguenza del sisma ricevendo il no degli enti creditori. «Abbiamo più volte proposto a Equitalia», ha detto il titolare Camillo Colella, «una soluzione transattiva del debito tributario ereditato da precedenti gestioni ma non abbiamo avuto risposte. Poi, mentre la trattativa era in corso è iniziata l’espropriazione forzata. Mi sembra incredibile che si possa mettere in ginocchio una azienda sana che vuole pagare le tasse ma che ha anche diritto allo sgravio del 60 per cento dell’arretrato».

EQUITALIA: AZIONI DI RECUPERO LEGITTIME E SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE – Equitalia Centro ha agito nei confronti della società Sorgente Santa Croce SpA di Canistro (AQ), rispettando le norme e salvaguardando i posti di lavoro. La Sorgente Santa Croce SpA risulta debitrice per importi particolarmente rilevanti. Per tali debiti la società ha chiesto e ottenuto, nel periodo da agosto 2008 a dicembre 2010, quattro successivi provvedimenti di rateizzazione che però sono stati tutti sistematicamente disattesi.  A fronte del mancato pagamento, le rateizzazioni sono state revocate in base a quanto prevede la legge (art. 19, dpr 602/73). Stante il perdurare dell’insolvenza anche nel pagamento rateale, al fine di procedere al recupero del credito e, al contempo, salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti, sono state attivate quelle azioni esecutive che per la loro tipologia non compromettono l’attività produttiva. In particolare, il 7 agosto, Equitalia Centro ha trascritto il pignoramento di una porzione del patrimonio immobiliare già, peraltro, oggetto di iscrizione ipotecaria. Il provvedimento di sospensione, richiamato dai legali della Sorgente Santa Croce SpA, è datato 17 agosto. Lo stesso, cui Equitalia si è prontamente attenuta, risulta pertanto successivo agli atti di esecuzione che sono stati legittimamente posti in essere dall’agente della riscossione.

CONTROREPLICA SORGENTE SANTA CROCE – Riceviamo e pubblichiamo integralmente: «Quanto asserito qualche ora fa da Equitalia Centro in ordine al rispetto della legge ed alla salvaguardia dei posti di lavoro non è smentito dall’Azienda, ma dai fatti. Noi contestiamo al Concessionario della riscossione di aver trasgredito un provvedimento giudiziale di sospensione, proseguendo l’esecuzione attraverso la pubblicazione dell’avviso di vendita degli immobili sui mezzi di comunicazione e nell’albo comunale di Canistro, dove è la sede della Società, effettuata ben nove giorni dopo l’emanazione del provvedimento stesso e a tutt’oggi presente sul sito entietribunali.kataweb.it. E con tale comportamento non ci sembra proprio che “Equitalia si è prontamente attenuta” – come si legge nella nota di qualche ora fa – alla sospensione attualmente decretata dalla magistratura! Per quanto riguarda, poi, l’asserita salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti della Sorgente Santa Croce, giudichino i lettori se pignorare gli stabilimenti industriali in cui si svolge l’attività produttiva di un’azienda, mentre ancora si discute sull’entità del debito di quest’ultima, costituisca un’azione a tutela dei lavoratori, magari ascoltando sul punto anche il parere dei dipendenti stessi e dei loro rappresentanti sindacali. Non sono pertinenti, invece, i richiami fatti da Equitalia alle rateizzazioni temporalmente precedenti alla emanazione della norma di cui invochiamo l’applicazione, con i relativi benefici fiscali, sulla quale deciderà la Commissione Tributaria». Si legge in una nota di Luca Silvestri, legale della Sorgente Santa Croce S.p.a.

[i][/i]