
Un violento terremoto di magnitudo 7.9, successivamente ristimata a 7.6, ha colpito le Filippine alle 20,47 ora locale (le 14,47 in Italia). Secondo i dati dell’Usgs la frattura si è verificata a 35 chilometri di profondità ad est della cittadina di Sulangan dove vivono circa 3 mila persone.Una replica di magnitudo 5.5 è stata registrata alle 15.15 seguita a distanza di 12 minuti, alle 15.27, di una scossa di 5.4.
RIENTRA ALLERTA TSUNAMI – Subito dopo il sisma è scattato l’allarme tsunami, ora rientrato, per Filippine e Indonesia, Taiwan, Giappone, Guam e Papua Nuova Guinea. Uno ‘tsunami watch’ era stato diramato anche per le isole Hawaii.
Successivamente, la National Oceanic and Atmospheric Administration, ha reso noto che l’allarme tsunami è stato revocato per Giappone e Taiwan, oltre ad alcune isole del Pacifico tra cui le Hawaii. La tv pubblica Nhk, che ha lanciato una diretta per seguire le conseguenze dell’evento sismico in tempo reale, ha tuttavia riferito che i tecnici al lavoro nella disastrata centrale nucleare di Fukushima sono comunque in allerta per lo tsunami.
Secondo quanto riferito dalla Japan Meteorological Agency (Jma), l’onda anomala potrebbe toccare le coste della prefettura di Fukushima intorno alle ore 2 locali di sabato (le 19 di venerdì in Italia). La vigilanza rafforzata sulla centrale, duramente danneggiata dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, è tuttavia di natura strettamente prudenziale vista l’esperienza drammatica di oltre un anno fa. Come ricordato dalla Jma, infatti, l’onda attesa è stimata di un’ampiezza fino a 50 cm.
Infine il centro di monitoraggio Usa del Pacifico ha cancellato cancellato anche l’allerta tsunami per Indonesia, Filippine, Belau e tutte le altre aree interessate dal precedente allarme. Le Filippine secondo quaso reso noto dall’agenzia Bloomberg, si erano preparate alla evacuazione di sei province costiere. Un parlamentare citato dalla Reuters riferisce invece che «nell’arcipelago il sisma ha distrutto strade e ponti, la gente è in fuga sulle alture».