L’opposizione «spara» ricorsi

4 settembre 2012 | 10:12
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L’opposizione «spara» ricorsi

L’opposizione non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca, anzi sembra voler rimarcare un inizio delle ostilità a più livelli dopo la bocciatura in Consiglio della istituzione di una commissione per la Ricostruzione.

All’orizzonte c’è un ricorso al Prefetto, annunciato dal consigliere Luigi D’Eramo, per denunciare la scarsa trasparenza con cui viene gestito il Consiglio. Un altro esposto sarà fatto alla Corte dei Conti per sottolineare i meccanismi che stanno scatenano ritardi nella ricostruzione (bloccati tutti i permessi a costruire) e infine un ricorso da parte del consigliere Piero di Piero sarà depositato alla Corte costituzionale contro l’incompatibilità stabilita con la legge Barca fra tecnici della ricostruzione e consiglieri.

«Anche sbatterci fuori da Consiglio – spiega Piero di Piero – è un modo per non essere controllati. Questa norma è assolutamente anti costituzionale e lo dimostrerò. Ora che lo scontro si fa duro, vedrete che riceverò anche minacce. Già qualche avvisaglia nell’aria c’è. Sono le stesse velate intimidazioni indirizzate già nei confronti dei componenti della V commissione invitati a “lasciar perdere”».

«Noi non ci lasciamo intimidire – ha rilanciato il capo dell’opposizione, Giorgio de Matteis – se non vogliono la commissione sulla ricostruzione vorrà dire che porteremo i nostri argomenti nelle altre e se non sarà sufficiente richiederemo una commissione d’inchiesta ai sensi dell’articolo 24 dello Statuto». De Matteis ha sottolineato il fastidio che ha provocato la proposta della commissione. «La verità è che neanche il governo si fida di quest’amministrazione perciò il concorsone lo gestisce il ministero e idem la ricostruzione. Tutti faranno la preselezione il che vuol dire che in linea teorica i precari potrebbero non passare».

«Ora non ci sono più alibi – ha esordio il capogruppo, Emanuele imprudente – visto che non abbiamo una commissione sulla ricostruzione proporremo argomenti importanti come la tenuta dei puntellamenti, la ricostruzione pubblica e il cronoprogramma sulla ricostruzione alle commissioni già esistenti. Ci dispiace se si ingolferanno, ma ciò è inevitabile. Intaseremo con questi argomenti anche il Consiglio comunale». Luigi D’Eramo rileva un paradosso: Cialente che ha fatto la sua battaglia contro i commissariamenti, sta di fatto commissariando il Consiglio comunale giocando una partita in solitaria».

A.Cal.