Alpini aquilani in Afghanistan

5 settembre 2012 | 10:57
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Alpini aquilani in Afghanistan

Torino – Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, ha salutato nella caserma ‘Monte Grappa’ di Torino, gli alpini della brigata ‘Taurinense’ di prossima immissione in Teatro Afghano.

La cerimonia ha visto la presenza della bandiera di guerra e di una compagnia del nono reggimento alpini dell’Aquila inserita nel reggimento di formazione posto al comando del colonnello Riccardo Cristoni.

Dopo aver ricordato i caduti e augurato un pronto rientro nei ranghi dell’esercito dei feriti, il generale Graziano, ha esortato i circa 1500 alpini a proseguire gli sforzi dei loro predecessori e ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, la cui prova tangibile sono «il sensibile miglioramento delle condizioni di sicurezza nell’area di Bala Mourghab, che proprio in questi giorni è passata sotto la responsabilità delle forze di sicurezza afghane e l’inserimento di Herat, tra le città che sono già passate sotto il pieno controllo delle autorità locali».

«Non dobbiamo rilassarci – ha aggiunto il generale Graziano – la transizione è la fase più delicata di ogni missione, in alcune aree l’insorgenza e la criminalità è ancora fonte di grande instabilità, il nostro compito è garantire la prosecuzione di questo processo».

Rivolgendosi al comandante della Grande Unità, Generale Dario Mario Ranieri, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha sottolineato come «la Brigata Taurinense dovrà continuare il processo, già avviato dalla Brigata Garibaldi, di rimodulazione dei compiti assegnati al contingente nazionale e di cessione progressiva della responsabilità delle operazioni alle forze di sicurezza afghane. In aggiunta, in tale periodo, nel pieno rispetto della tempistica del processo di transizione, il contingente italiano sarà interessato ad una riconfigurazione del dispositivo».

Per il comando Brigata Taurinense, una delle unità di punta dell’Esercito Italiano, si tratta della nona missione fuori area, la quarta in Afghanistan. Nell’avvicendamento con la Brigata Garibaldi, saranno progressivamente schierati il 2° reggimento di Cuneo, il 3° reggimento di Pinerolo, il 9° reggimento de L’Aquila, il 1° reggimento artiglieria terrestre di Fossano e il 32° reggimento genio di Torino.

Questa è la quinta missione che il 9° reggimento alpini viene chiamato a svolgere nel delicato teatro afgano: la prima nel 2003 a Khost e la più recente nel 2010 a Farah. Gli alpini del nono hanno iniziato a fine agosto il trasferimento nel teatro operativo afgano che si concluderà per la fine di settembre.

«Dopo sei mesi di serio e duro addestramento – ha dichiarato il colonnello Cristoni, comandante del 9° alpini – parto sicuro che il reggimento sia pronto ad affrontare questa delicata missione».

MOLINARI SALUTA GLI ALPINI IN PARTENZA PER L’AFGHANISTAN – Monsignor Giuseppe Molinari ha ricevuto stamattina nella sede della Curia a Pile (AQ) il colonnello Riccardo Cristoni, comandante del 9° reggimento Alpini. La visita, particolarmente sentita, è stata occasione voluta dall’arcivescovo dell’Aquila per salutare lo storico reggimento di alpini abruzzesi che in questi giorni è in partenza per l’Afghanistan.

Molinari nel suo indirizzo di saluto, ha espresso parole di grande apprezzamento per l’opera svolta dal 9° Alpini, da tanti anni impegnato non solo all’estero per il mantenimento della pace tra i popoli, ma anche in Italia per le emergenze in occasione di calamità naturali. L’alto prelato ha partecipato la vicinanza di tutta la comunità ecclesiastica e diocesana al colonnello Cristoni, manifestando la volontà di voler esprimere parole di preghiera per gli Alpini in missione in Afghanistan.

Al termine dell’incontro, il comandante del 9° reggimento ha voluto far dono a monsignor Molinari di un cappello alpino, simbolo della tradizione, delle fatiche e della storia del corpo di appartenenza.

Prima di lasciare la sede della Curia il Colonnello Cristoni ha incontrato anche Monsignor Giovanni D’Ercole, arcivescovo ausiliare dell’Aquila che, da parte sua, ha mostrato notevole interesse per quanto gli alpini abruzzesi hanno fatto in passato per il martoriato paese del centro Asia, per il quale opereranno per la quinta volta per un periodo di circa sei mesi, in un momento assai delicato quale è quello della transizione dell’autorità dalle forze della Nato a quelle di sicurezza afghane.

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