D’Alessandro (Idv), ‘Risoluzione per applicare l’Imu anche alla Chiesa’

6 settembre 2012 | 13:26
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D’Alessandro (Idv), ‘Risoluzione per applicare l’Imu anche alla Chiesa’

Una risoluzione urgente da votare alla prossima seduta di Consiglio regionale, il 18 settembre, è stata presentata dal Consigliere regionale Cesare D’Alessandro (IdV) il quale chiede al Presidente Chiodi «di attivarsi presso il Governo centrale affinché decida, nel più breve tempo possibile e senza rinvii, come la Chiesa dovrà pagare l’Imu sui propri beni».

Complessivamente, secondo una stima dell’Anci, sono in ballo sul territorio nazionale circa 600 milioni di euro, mentre l’Abruzzo potrebbe essere destinatario di una quota-parte che ammonta a 15-20 milioni.

«L’anno scorso, a novembre – ricorda D’Alessandro – quando Monti si insediò a Palazzo Chigi, disse ai lavoratori ed ai pensionati, costretti a pagare ‘senza se e senza ma’ la loro quota di Imu, che anche la Chiesa avrebbe pagato la propria parte, non fosse altro per evitare la possibile procedura d’infrazione comunitaria per aiuti di Stato. Peccato, però, che i decreti attuativi del ministero dell’Economia, attesi per lo scorso mese di maggio, non abbiano ancora visto la luce. Mentre il Governo si guarda bene dal dire alla Chiesa su quali attività pagare le tasse, la stessa Chiesa dice agli italiani, un giorno sì e l’altro pure, come votare, come morire, come e chi amare, a quali condizioni mettere al mondo una nuova vita».

«Tutti, a parole, diciamo che il nostro è uno Stato laico, eppure non riusciamo ad avere una legge decente sulla fecondazione assistita e non si riesce a far pagare l’Imu alla Chiesa, benché – sempre a parole – tutti o quasi siano d’accordo. Intanto le Regioni, tra cui l’Abruzzo, non hanno più in cassa neanche un euro per le non autosufficienze, per i malati oncologici, per i dializzati e via dicendo. Una forte pressione delle Regioni, che in primis pagano le conseguenze dei tagli indiscriminati – conclude il Consigliere dell’IdV – potrebbe finalmente indurre ad applicare a tutti e senza distinzioni le leggi dello Stato».