Ai raggi X l’esercito del Cas

10 settembre 2012 | 22:00
Share0
Ai raggi X l’esercito del Cas

«Circa 15 nuclei familiari hanno deciso spontaneamente di rinunciare al Cas senza chiedere altre forme di assistenza in alternativa». Posizioni piuttosto sui generis secondo l’assessore comunale con delega all’assistenza alla Popolazione, Fabio Pelini che lascerebbero pensare a qualche profilo di irregolarità. Irregolarità peraltro notate alla spicciolata negli ultimi mesi: dal cosiddetto doppio Cas nel caso di indirizzi di residenza diversi fra marito e moglie (si tratterebbe dei casi più frequenti) oppure abitazioni intestate a società diversa dall’occupate o alloggi non accatastati.

I furbetti non hanno avuto neanche per un attimo l’idea di mettere le carte in tavola continuando beatamente a percepire il contributo.

Stessa situazione per coloro che hanno una casa inagibile a L’Aquila, ma vivono e lavorano fuori città. Casi che potrebbero essere scoperti solo in seguito a indagini “umane” e coperti fino ad ora dalla “stupidità” dei calcolatori informatici. Per questa ragione l’assessore ha dichiarato che gli uffici esamineranno caso per caso; anche un solo Cas risparmiato consentirà agli aventi diritto di continuare a percepire il beneficio per più tempo. Ovviamente la coperta è corta. La battaglia del Comune è quella di strappare un altro anno di contributi ma con numeri monto inferiori a quelli di oggi e con un Cas ridotto (con un taglio di 100 forse 150 euro).

Intanto già questa mattina primo, giorno del censimento, gli uffici comunali sono stati presi d’assalto dall’esercito del Cas. Qualcuno per riconsegnare il modulo, molti per chiedere informazioni. Il modulo è molto meno complesso rispetto ai due censimenti precedenti. Ci sono tuttavia due novità: il riferimento al numero di protocollo del progetto per la riparazione dell’abitazione danneggiata e la questione casette. Il numero di protocollo è anche un modo per stimare i tempi di ricostruzione e verificare che i beneficiari del casa abbiano davvero un’abitazione inagibile nel comune dell’Aquila ( si tratta di un dato che tuttavia non potrà essere fornito dai residente del centro storico i cui progetti sono ancora al palo).

C’è poi la parte dedicata ai manufatti temporanei. Chi compila il modulo, il capo famiglia, dovrà indicare se è proprietario di casette. Si tratta di un piccolo censimento nel censimento. Un modo per capire quanti siano davvero i manufatti e scovare chi non ne ha comunicato la realizzazione. Ai proprietari di manufatti sarà negata l’autonoma sistemazione? Se così è evidentemente la casette sono equiparate agli alloggi del progetto Case. Ci sarebbe tuttavia una leggera differenza: chi sta in Case non ne ha pagato la realizzazione. I proprietari delle casette, hanno pagato tutto di tasca propria.