
«Non l’ho difeso io, si è difeso da solo». Lo ha dichiarato il legale del costruttore aquilano Carlo Ciotti, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila nota come ‘Ricostruziopoli‘, al termine dell’interrogatorio odierno del suo assistito. «Siamo d’accordo con la Procura – ha aggiunto l’avvocato Ferdinando Paone – per chiedere un incidente probatorio per tutti i cantieri affinché emerga la verità. Il mio assistito – ha aggiunto con i giornalisti il legale – ha dichiarato come stavano le cose, cioé che i lavori sono stati fatti tutti; anzi, forse ne sono stati fatti anche di più rispetto a quelli preventivati».
Secondo Paone, «la Procura si è resa conto che non hanno giustificazione le relazioni del Comune, in cui non si parla comunque di ‘lavori non eseguiti’ bensì ‘non documentati’, perché la pratica di finanziamento che prevedeva che si dovessero allegare alcune fotografie non ha giustificazione. Lì dove al Comune non hanno trovato fotografie hanno detto lavori contestati – ha aggiunto -; da questo a dire lavori non fatti, e quindi reato di truffa, ce ne passa». Quanto a Ciotti, «abbiamo presentato istanza per la remissione in libertà, stiamo aspettando che il pm vada nei suoi uffici per esprimere il parere – ha concluso l’avvocato -. Credo che anche questa dovrebbe essere accolta. Oggi? No, stamattina stessa».
DOMANI DECISIONE SU REVOCA DOMICILIARI
– Slitta a domani la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, sulla rimessione in libertà dell’imprenditore L’indagine ha portato alla luce una presunta truffa da circa 500 mila euro, con fatture gonfiate, nei lavori della ricostruzione leggera post-sisma. Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Ciotti, principale indagato. Gli altri sono 13 tecnici e 29 tra proprietari, committenti e amministratori di condominio. Nel corso della deposizione l’avvocato Ferdinando Paone ha richiesto l’incidente probatorio per verificare ogni cantiere degli immobili classificati ‘A’, ‘B’ e ‘C’ le cui pratiche sono state esaminate dalla Finanza e, appunto, la revoca dei domiciliari, sulla quale, da quanto si è appreso, il parere del pubblico ministero Antonietta Picardi sarebbe favorevole.