
«Fino a pochi giorni fa non si faceva altro che parlare di ricostruzione, con la legge “Barca” appaiono tutti soddisfatti e appagati come se la ricostruzione fosse un problema superato.
Ma di quale ricostruzione parlliamo?
Forse si sta dimenticando che la ricostruzione dei servizi, mirata alla cosidetta ricostruzione sociale, di cui nessuno parla, è sostanzialmente ferma. Grazie e saluti». Così Lucia Pandolfi consigliere provinciale Idv.
«Mi riferisco alle strutture sanitarie, sia all’ospedale di Coppito che, in particolar modo, a quei servizi che sono stati allocati all’interno dell’ex residio ospedaliero S. Maria di Collemaggio, che a distanza di circa 3 anni e mezzo sono ancora nei container senza, a quanto sembra, alcuna prospettiva immediata o quanto meno a breve termine per una loro definitiva e decorosa sistemazione sia per gli addetti ai lavori che maggiormente per l’utenza.
E quì dobbiamo ritornare ancora una volta sul male operato della Giunta Chiodi che con l’assoluto silenzio di chi avrebbe dovuto opporsi ha sottratto, come ben noto ormai a tutti, l’indennizzo della compagnia assicuratrice dovuto alla nostra ASL per i danni provocati dal sisma all’Ospedale S. Salvatore, ed utilizzati per altri scopi e per altri territori».
«A fronte della rapina dell’indennizzo “certo e immediatamente disponibile”, è stato promesso un finanziamento ai sensi dell’art. 20 della legge 67/88 che notoriamente per il suo utilizzo necessita di tempi medi oscillanti dai 3 ai 5 anni a partire dall’assegnazione del finanziamento. Infatti ad oggi una consistente parte dell’Ospedale è ancora in attesa dei lavori per la ricostruzione.
Ci si chiede se i container posti a S. Maria di Collemaggio che ospitano i servizi ASL (prevenzione, distretto sanitario etc..) sono stati forniti da qualche Ente benefico o se per essi vengono corrisposti regolari fitti.
Qualcuno, per esempio l’ex commissario Chiodi si è mai posto il problema?
Forse sfugge che il ripristino dell’agibilità dell’intero complesso San Salvatore potrebbe offrire la possibilità di ospitare quei servizi oggi a Collemaggio e magari gli uffici amministrativi siti nella palazzina di via Saragat (altri costi di fitto) con consistenti economie e sicura funzionalità per l’utenza».