Far west a Coppito

12 settembre 2012 | 14:07
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Far west a Coppito

Pomeriggio movimentato quello che hanno vissuto ieri pomeriggio gli abitanti di Coppito. Una maxi rissa tra cittadini stranieri con cinghie, mazze e pale ha paralizzato la piazza del paese per oltre mezz’ora.

Scenario l’area antistante il bar nonché strada principale della frazione. Per sedare gli animi è stato necessario l’intervento di polizia e carabinieri, 7 pattuglie in tutto, mentre per le cure ai feriti, in 3 hanno riportato lesioni e contusioni, è stato necessario prima l’intervento del 118 poi delle cure dell’ospedale San Salvatore.

Alcuni partecipanti alla lite si erano allontanati a bordo di un’autovettura mentre altri si erano dileguati a piedi. L’autovettura segnalata da alcuni testimoni è stata intercettata poche centinaia di metri da piazza Rustici.

Dagli accertamenti condotti sul posto e dalle dichiarazioni fornite dai testimoni e dagli stessi soggetti coinvolti, è stato constatato che la lite si è generata tra due ragazzi stranieri, B.J. e R.E., per futili motivi. Gli altri tre, tra i quali un italiano, evidentemente conoscenti, erano intervenuti per dividere i contendenti.

I giovani sono stati denunciati per lesioni volontarie aggravate dall’uso di armi.

GAMAL: «TRAGEDIA GIÀ ANNUNCIATA» – È il monito che ripeto da anni e non bisogna né essere colti né scienziati, basta vedere la realtà per quello che è. Il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita urbana è una priorità e un bene primario di tutti i  cittadini e il prerequisito necessario alla vita serena e allo sviluppo di ogni comunità  ma la sicurezza deve essere garantita non soltanto per quanto riguarda fenomeni di criminalità organizzata ma anche in riferimento ad aspetti di criminalità comune, micro-criminalità, illegalità diffusa, degrado e disordine urbano. In questo momento storico la città ha bisogno di auto-pensarsi, di rigenerarsi in forme di convivenza innovative che riescono a contaminare positivamente territori con alta concentrazione di stranieri e bisogna soprattutto scongiurare e respingere con forza l’equazione immigrazione uguale delinquenza e criminalità perché la responsabilità penale è sempre personale e non collettiva. La nostra città  ha bisogno di una progettualità in materia di immigrazione con azioni forti che hanno carattere continuo : servono azioni specifici per la sicurezza e di prevenzione dei fenomeni di disagio e di devianza (uso di sostanze stupefacenti, bullismo, incidenti correlati all’abuso di alcool ecc.) attraverso percorsi educativi».