L’Aquila: ‘Servizi sociali al collasso’

12 settembre 2012 | 14:04
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L’Aquila: ‘Servizi sociali al collasso’

«Le condizioni degli operatori dei servizi sociali nelle zone d’ambito del territorio aquilano stanno assumendo caratteristiche drammatiche». A lanciare l’allarme, attraverso una lettera aperta, sono gli operatori della cooperativa sociale Leonardo

«Il lento, continuo e inesorabile taglio alle risorse operato dalla regione Abruzzo verso i comuni e le comunità montane e la cancellazione, voluta dal governo Monti del fondo per la non autosufficenza, con il quale si coprivano migliaia di ore di assistenza ai disabili – si legge nella lettera – stanno costringendo le amministrazioni alla riduzione drastica dei servizi sociali. Se poi a questa già difficilissima situazione sommiamo le difficoltà che hanno le cooperative sociali a cui sono esternalizzati i servizi nel garantire la continuità salariale la condizione per noi e per i nostri assistiti diventa davvero molto precaria».

«Crediamo sia arrivato il momento di rompere il silenzio e l’indifferenza che da anni vivono i lavoratori sociali, gli utenti e le loro famiglie – aggiungono gli operatori della cooperativa Leonardo – Diciamo basta a questo massacro delle professionalità che in questi anni si sono distinte nei servizi di assistenza alle persone. La regione Abruzzo, i comuni e tutti gli enti appaltatori si impegnino per reperire le risorse per andare avanti o in alternativa si assumano la responsabilità, prima morale e poi politica, di sospendere l’erogazione dei servizi avviando le procedure per garantire ai lavoratori gli ammortizzatori sociali in deroga. Consapevoli che questa soluzione metterebbe in ginocchio l’intera rete sociale costruita a protezione delle fasce più deboli della popolazione. Adesso che la situazione è diventata insostenibile noi lavoratori delle cooperative sociali, gli utenti che assistiamo e le loro famiglie chiediamo risposte certe. Deve finire il rimpallo di responsabilità tra regione, comuni, comunità montane e gestori di cooperative. Gli operatori hanno diritto al salario o agli ammortizzatori sociali se non si è nelle condizione di mandarli a lavorare. Basta ai ribassi nelle gare d’appalto, le convenzioni vengano esternalizzate solo verso soggetti solidi economicamente e in grado di far fronte agli obblighi nei confronti dei lavoratori.

Su queste basi chiediamo l’adesione e la partecipazione alla nostra iniziativa di mobilitazione a quanti tra partiti, sindacati, associazioni e singoli individui pensano che sia giunta l’ora di mettere fine a questa situazione per provare a salvare e rilanciare i servizi sociali nel nostro territorio.

Per questa ragione lanciamo due giornate di protesta da tenersi una questo venerdì 13 alle ore 10 presso la Comunità Montana Montagna Aquilana a Barisciano e un’altra martedì 18 alle ore 11 alla villa comunale dell’Aquila, fuori la sede del consiglio regionale. La civiltà di un territorio si misura sulla capacità che ha di fornire assistenza ai più deboli. Se il governo e la regione Abruzzo hanno deciso per L’Aquila e il suo comprensorio un futuro di abbandono per le fascie disagiate della popolazione che abbiano almeno il coraggio di assumersene la responsabilità».

PELINI, ‘PARTECIPERO’ COME ASSESSORE AL LAVORO’ – L’assessore alle politiche del Lavoro Fabio Pelini esprime massima solidarietà a tutti gli operatori dei servizi sociali ed in particolare a quelli della cooperativa sociale Leonardo.

«Parteciperò, in qualità di assessore alle Politiche del lavoro – ha dichiarato Pelini – al presidio che si terrà martedì 18 settembre alla Villa Comunale, fuori la sede del consiglio regionale. Gli operatori hanno diritto al salario o agli ammortizzatori sociali . E’ necessario che la Regione Abruzzo si impegni a reperire le risorse necessarie per garantire ai lavoratori un salario, o se così non potesse essere, gli ammortizzatori sociali. Tutto ciò non solo per loro, ma anche per le famiglie e gli utenti che assistono ogni giorno. Il taglio della Regione verso i Comuni e le comunità montane e la cancellazione, voluta dal Governo Monti del fondo di non autosufficienza, stanno costringendo le amministrazioni alla riduzione drastica dei servizi sociali. Questo non è ammissibile, soprattutto nella situazione che vive la nostra Città gravemente ferita dal sisma del 2009. I tagli da parte della Regione Abruzzo stanno massacrando la nostra Citta’ e l’intero territorio. – ha proseguito l’assessore – Lo testimonia il grado di sofferenza e di angoscia delle molte persone che si rivolgono a noi ogni giorno, sia per l’assenza di lavoro,sia per la carenza di alloggi, sia per la precarietà della vita,. Non dobbiamo permettere che questa Città, dopo aver perso le case per il terremoto perda anche la sua identità, diventando sempre più povera, con problemi sociali pesanti come già sta accadendo».

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