Ugl: ‘Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo soluzione più giusta’

Per l’Ugl Abruzzo la soluzione più giusta e strategicamente più convincente per il riordino delle province abruzzesi è quella che vede «la Regione suddivisa in due province scaturenti dall’accorpamento di L’Aquila con Teramo e di Chieti con Pescara».
«La riorganizzazione delle province non può limitarsi a guardare esclusivamente le competenze sempre più limitate degli enti provinciali ma deve accettare la sfida di integrare i territori esaltando le specializzazioni di ciascuno di essi. Tale soluzione porterebbe alla nascita di due province omogenee con potenzialità e problematiche analoghe. Inoltre la nascita delle succitate province, oltre a garantire il potenziamento dell’area metropolitana Pescara-Chieti, porrebbe fine al deleterio dualismo tra aree costiere ed aree montane. L’area metropolitana Pescara-Chieti potrà diventare il trampolino di lancio nei confronti dei Balcani grazie anche all’aeroporto ed al porto di Ortona. L’Aquila e Teramo, ben collegate da una importante arteria autostradale che in tempo ragionevole le congiunge a Roma, potranno valorizzare le loro vocazioni basate sulla ricerca scientifica, l’alta tecnologia, il turismo culturale e quello costiero».
«Le altre proposte di cui si parla in queste settimane appaiono del tutto inadeguate. La proposta che prevede l’accorpamento di Chieti-Pescara-Teramo è la più dannosa e deve essere evitata. Suddividere la regione in una provincia nettamente più forte sia demograficamente che economicamente ed una provincia più povera cui verrebbero confinati tutti i problemi relativi alle zone interne ed alla ricostruzione post-sisma, appare una soluzione che, anziché puntare al rilancio della regione, porterebbe alla fine dell’Abruzzo. La proposta che prevede il territorio regionale diviso in 3 province con l’accorpamento di Pescara con Teramo è una facile soluzione di ripiego che, oltre a non offrire qualsivoglia prospettiva strategica, sancirebbe la fine dell’area metropolitana Pescara-Chieti (che di fatto esiste) e farebbe comodo solo a coloro che non vogliono assumersi alcuna responsabilità decisionale».
CAL: ASCOLTATE PARTI SOCIALI E CAPIGRUPPO, ORA TOCCA AI SINDACI – Organizzazioni sociali e capigruppo regionali a confronto, durante la seduta di oggi del Consiglio delle Autonomie Locali, dove il presidente Antonio Del Corvo, ha ascoltato singolarmente le proposte degli intervenuti. Quattordici le parti sociali presenti alla riunione (ABI Abruzzo, CIA Abruzzo, CGIL Abruzzo, CISL Abruzzo, UIL Abruzzo, UGL Abruzzo, CISAL Abruzzo, Unioncamere Abruzzo, Confcommercio Abruzzo, CNA Abruzzo, Confindustria Abruzzo, Università di Teramo, FIRA, Coldiretti Abruzzo) in molti casi in linea con il decreto del Governo Monti sul processo di “riordino” in atto che vede, ad oggi, la proposta di più ipotesi, tra cui l’eventuale accorpamento delle province di L’Aquila eTeramo e di Chieti con Pescara, realtà che si legano bene per delle evidenti ragioni territoriali, geografiche e culturali, in comune. Molte le perplessità dei sindacati in ordine alla possibilità di unione delle province di Pescara, Teramo e Chieti, mantenendo inalterata quella dell’Aquila. Si è sottolineata l’importanza del ruolo dei comuni, tanto da eliminare tutte le amministrazioni provinciali per trasferire alcune delle competenze, proprio alle amministrazioni comunali delle città capoluogo e, anche, la possibilità di fusioni dei comuni più piccoli con quelli più grandi. È emersa la necessità della Regione Abruzzo, di ritrovare il suo compito di Programmazione e non di gestione. Si è fatta decisamente più concreta la proposta di dividere il territorio regionale in due province L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara, ma il dibattito si è fatto ancor più interessante anche quando si è paventata l’ipotesi di guardare all’Europa, considerando un unico grande territorio regionale che unisca l’Abruzzo, le Marche e il Molise. «Una seduta che ha offerto svariate sfumature di riflessione, grazie agli interventi delle parti sociali e degli esponenti regionali al Consiglio – ha dichiarato il presidente del CAL, Antonio Del Corvo – tra cui la rilevanza della ridistribuzione delle competenze come quella del lavoro. Arriveremo ad una nostra proposta, anche se sarà approvata a maggioranza. Per questo, accolgo con favore la richiesta di avere in udienza, nella prossima seduta prevista per mercoledì 19 settembre, i sindaci di tutti i comuni abruzzesi, dai 10.000 abitanti in su, per dare voce anche a dei protagonisti importanti per questo riforma, anche se, vorrei ricordare, già un mese fa, scrissi proprio ai primi cittadini, per invitarli ad inviare le loro proposte entro il 7 settembre». In sintesi, le ipotesi fattibili, sono tre: 1) Restano due province e cioè L’Aquila che accorpa Teramo e Chieti che accorpa Pescara; 2) Rimangono tre province e cioè Chieti, L’Aquila e Pescara con Teramo che si accorpano; 3) Resta L’Aquila e si accorpano Chieti, Pescara e Teramo. Al termine della riunione, si è riunito l’ufficio di presidenza per elaborare la bozza di regolamento da sottoporre ai componenti del CAL ed inserire all’ordine del giorno della prossima seduta.