Abruzzo travolto dalle calamità naturali

14 settembre 2012 | 19:28
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Abruzzo travolto dalle calamità naturali

Dal 2007 ad oggi l’Abruzzo è stato investito da almeno due calamità naturali all’anno, dal terremoto all’alluvione, dal nubifragio all’eccezionale nevicata, con danni che spesso sono stati provocati anche dalla fragilità del territorio e dall’inadeguata prevenzione dei fenomeni meteorologici. Negli ultimi due anni gli eventi si sono intensificati con una frequenza di almeno tre all’anno.

{{*ExtraImg_64410_ArtImgLeft_300x200_}}Tra gli eventi più rilevanti degli ultimi sei anni il nubifragio di 48 ore che il 6 e 7 ottobre 2007 ha investito il teramano, con dichiarazione dello stato di calamità e cinque milioni di euro stanziati dalla Regione Abruzzo per il ristoro dei danni; i nubifragi nel pescarese dell’aprile e del novembre 2008 e il drammatico terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito L’Aquila, provocando 309 vittime.

Nello stesso anno sono arrivate le eccezionali piogge nel teramano, l’alluvione e la dichiarazione dello stato di calamità nell’intera provincia di Teramo: la piena del fiume Tordino provocò il crollo di 50 metri della superstrada Teramo-Mare.

{{*ExtraImg_64408_ArtImgRight_300x208_}}Il primo dicembre 2010 l’acqua si è invece abbattuta sulla provincia dell’Aquila con lo straripamento dei fiumi Aterno e Raio.

A marzo nel 2011 ancora un’alluvione nel teramano che provoca 130 milioni di euro di danni e un morto, un automobilista rimasto bloccato in un sottopassaggio ferroviario. 53 i milioni di euro stanziati dalla Protezione Civile per i danni, ai quali vanno aggiunti i successivi 25 milioni tra rimodulazione vecchi Fas della Regione e fondi del Governo.

Tra marzo e giugno dello stesso anno l’acqua provoca danni anche nella Piana del Fucino, dove le piogge torrenziali provocano danni enormi all’agricoltura. Il 13 ottobre 2011 ancora forti piogge con frane e smottamenti con colate di fango nel vastese.

Il 2012 inizia con un’eccezionale ondata di maltempo: neve e ghiaccio si abbattono su tutto l’Abruzzo provocando, tra il 31 gennaio e il 14 febbraio, nove morti e danni per almeno 240 milioni di euro. Dopo tanta acqua nell’estate del 2012 è arrivata l’emergenza siccità nel Fucino, con danni elevati all’agricoltura e la richiesta di stato di calamità naturale avanzata dalla Regione Abruzzo al Ministero competente.

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