Crisi: Dominick Salvatore promuove l’Abruzzo

15 settembre 2012 | 14:44
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Crisi: Dominick Salvatore promuove l’Abruzzo

«L’Abruzzo si posizione bene tra le regioni italiane» e, dopo l’azione di risanamento, può pensare alla crescita, concentrandosi su settori quali agricoltura, piccola impresa e turismo, grazie a cui «potrebbe fare meglio dell’Italia». E’ questa, in sintesi, l’idea dell’economista Dominick Salvatore, consulente della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, che oggi ha partecipato ad un convegno promosso dalla Regione a Pescara.

All’iniziativa, dal titolo “[i]L’Abruzzo tra risanamento e sviluppo[/i]”, ha partecipato anche il governatore Gianni Chiodi. A moderare i lavori, nella sala congressi dell’aeroporto internazionale d’Abruzzo, il direttore del quotidiano “il Centro”, Mauro Tedeschini.

Presenti in platea molti esponenti del mondo politico, sindacale ed imprenditoriale abruzzese.

«L’Abruzzo, tra le regioni italiane – ha affermato Salvatore – si posiziona abbastanza bene, specialmente adesso che è rientrato con i costi, grazie al presidente Chiodi. Solo che è molto difficile crescere in una situazione in cui tutto il mondo, l’Italia, l’Europa, gli Stati Uniti e anche la Cina registrano una crescita molto ridotta. La situazione internazionale, infatti, è grave – ha aggiunto – perché anche gli Stati Uniti, che normalmente ripartono dopo una recessione profonda, stanno ripartendo in modo troppo lento. L’Europa è in crisi ancor di più degli Stati Uniti e l’Italia ancor di più dell’Europa».

«L’Abruzzo, però – ha sottolineato Salvatore – ha alcuni settori di qualità, come l’agricoltura, la piccola impresa, che deve essere valorizzata ancora di più, e il turismo. E’ proprio a partire da questi settori che l’Abruzzo può contare di far meglio delle altre regioni e meglio dell’Italia in generale».

Rispondendo alle domande dei cronisti, Salvatore ha aggiunto che «il risanamento può aiutare la crescita perché quando non c’é il risanamento molte delle risorse devono essere spese per rientrare e quindi non sono disponibili per la crescita. Il risanamento in Abruzzo c’é stato – ha affermato – e il presidente è stato molto bravo, cosa difficile da fare in una situazione di grande crisi. Adesso che siamo rientrati con i conti – ha concluso – le risorse possono essere indirizzate per stimolare la crescita».

CHIODI, SI APRE FASE SVILUPPO E CRESCITA – «In Abruzzo è stato portato a termine un processo di risanamento incredibile. Adesso la regione inizia una nuova fase, cioé quella del contributo a tutti quei processi di crescita e di sviluppo» ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso del convegno.

Parlando della strada da intraprendere verso la crescita e lo sviluppo, il governatore ha ricordato la «dotazione importante che noi abbiamo di fondi Fas per circa 600 milioni di euro che andranno ovviamente sul territorio per investimenti di tipo strategico e per il sostegno di diverse politiche, come, ad esempio, quelle economiche, industriali, occupazionali e culturali».

«Dall’altro lato – ha aggiunto Chiodi – abbiamo anche la possibilità di ridurre le tasse e quando si riducono le tasse significa che si è fatto un buon lavoro: abbiamo posto nel passato le condizioni affinché si possa arrivare alla riduzione. Saremo in controtendenza rispetto a tutti i fenomeni nazionali e direi anche europei in questi momenti in cui, invece, per effetto delle stesse situazioni in cui si è trovato l’Abruzzo, le tasse vengono aumentate».

Chiodi si è soffermato anche sull’importanza della presenza in Abruzzo di un economista del calibro di Salvatore. «Oggi l’economia è globalizzata – ha spiegato – e non si governa più a livello locale, soprattutto per microterritori come quelli abruzzesi. Di conseguenza è bene conoscere quali sono le tendenze economiche globali, affinché si possa intraprendere o comunque comprendere dove stia andando, non solo il Paese, ma l’economia globale, anche perché dobbiamo prepararci a quelli che possono essere i futuri scenari». «Il mondo cambia in maniera velocissima – ha sottolineato il governatore – cambiano gli equilibri anche in termini di produzione, di economia, di rapporto di forze, di potenza militare e di capacità di influenza. Questo è un fatto che non può essere misconosciuto anche a coloro che devono governare i territori. Salvatore ha una visione globale che ci può essere utile a capire ciò che è meglio fare per fronteggiare gli scenari futuri dell’economia mondiale».

ABRUZZO AI RAGGI X

CHIODI A MARTINI E BORGHEZIO:’LA MUSICA E’ CAMBIATA’– Il governatore Chiodi nel corso del convegno ha annunciato la sua intenzione di scrivere all’ex presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, e al leghista Mario Borghezio.

«Subito dopo l’elezione, – ha raccontato Chiodi – durante una delle prime conferenze delle Regioni alle quale partecipai, l’approccio di Martini, allora presidente della Toscana, nei miei confronti, in quanto presidente della Regione Abruzzo, non fu dei più teneri. Dopo il fallimento del 2007, infatti, avevamo perso autorevolezza e credibilità. Oggi la situazione è molto cambiata i conti dell’Abruzzo sono in equilibrio. Così è stato certificato nel 2010 e nel 2011 e così sarà anche nel 2012. La Toscana non può dire altrettanto».

La seconda lettera è per Mario Borghezio che, riferendosi alla ricostruzione post-terremoto a L’Aquila, affermò che l’Abruzzo rappresentava solo un peso. «Ebbene, – ha fatto notare Chiodi – Borghezio sarà messo a conoscenza del fatto che non solo l’Abruzzo non è la Regione più indebitata d’Italia anche che, in questa poco invidiabile classifica, è stata superata dal Lazio e dal Piemonte. Non so se Borghezio sia veneto o piemontese – ha aggiunto il presidente – ma è certo che Veneto e Piemonte non sono tra le quattro regioni in avanzo di bilancio come invece è l’Abruzzo, insieme a Lombardia, Umbria e Marche».

Tuttavia, secondo Chiodi, il fatto che l’economia sia ormai globalizzata, sta a significare che non si può governarla a livello locale. «Per questo non si può e non si deve guardare all’Abruzzo come ad un sistema chiuso – ha proseguito – ma come ad un microcosmo, anzi ad un microterritorio, che va inserito in un contesto nazionale, europeo e mondiale. Altrimenti, l’analisi rischia di essere fuorviante».

{{*ExtraImg_64630_ArtImgRight_300x198_}}‘INDEBITAMENTO RIDOTTO DEL 14%’ – «Dopo tre anni e mezzo di legislatura – ha spiegato Chiodi – è stato ridotto l’indebitamento del 14%. Infatti, da 4 mld si è passati a 3,2 mld (circa 800 milioni di euro in meno di debito) e per la fine del 2012 sarà ridotto di circa il 25%. Tuttavia, non è stato previsto nessun aumento di tasse, a parte l’accisa sulla benzina, per un breve periodo, a causa del buco della sanità e l’aumento del bollo auto, ma non è stato contratto nessun nuovo debito. La spesa pubblica è stata tagliata di un terzo». «Tuttavia, la nostra azione – ha continuato – non è stata animata da una visione ragionieristica, ma è stata indirizzata a far ripartire le leve dello sviluppo attraverso la riduzione della spesa pubblica e la contestuale diminuzione della pressione fiscale».

Il presidente della Regione ha messo a confronto l’Abruzzo con le altre regioni italiane in relazione alle esportazioni, al lavoro, alla sanità, al turismo, al livello di istruzione, alla spesa per il personale, ai beni e servizi e alle previsioni del Pil secondo Banca d’Italia, Unioncamere, Corte dei Conti e Svimez.

{{*ExtraImg_64632_ArtImgLeft_300x138_}}OCCUPAZIONE – «L’Abruzzo nel 2011 è al terzo posto per l’incremento percentuale delle esportazioni con una variazione del 14,7% rispetto al 2010, contro una media nazionale del 11,4, ma è addirittura al primo posto per incremento percentuale del tasso di occupazione con una variazione del 1,3% rispetto al 2010, contro un valore nazionale rimasto invariato. Il tasso di occupazione dell’anno 2011 è stato pari al 56,8% mentre nel 2010 ha raggiunto il 55,5%. Il tasso di disoccupazione giovanile, invece, nel 2011 è sceso dello 0,3% mentre nella media nazionale è rimasto invariato così come il tasso di disoccupazione giovanile in Abruzzo, nel 2011, è sceso del 3,9% mentre la media nazionale è salita dell’1,3%».

{{*ExtraImg_64633_ArtImgRight_300x198_}}SANITA’ – Nel rivendicare la «primogenitura in tema di spending review», il Presidente ha ricordato «la riconversione dei piccoli ospedali che ha riguardato i presidi di Gissi, Casoli, Pescina e Tagliacozzo».

«Per il presidio di Guardiagrele- si legge in una nota della Regione – si sta procedendo alla riconversione in PTA. Riconversione che ha portato ad un aumento delle prestazioni ambulatoriali erogate e risposte più appropriate per la popolazione locale. Si è operato un sensibile taglio dei posti letto: nel 2008 erano pari a 5.495 con un tasso per 1000 abitanti pari al 4,2, nel 2011 sono 4.677 con un tasso per 1000 abitanti pari al 3,5. L’Abruzzo, a tal proposito, è già in linea con il Governo che prevede il 3,7 per 1000 abitanti. Riguardo ai privati accreditati, la spesa si è ridotta del 3% rispetto al 2008 e finalmente i privati hanno aderito ad un sistema di regole e di valori condivisi. E’ stato prodotto risparmio sulla farmaceutica con il ricorso a gare sui farmaci, con un risparmio del 22,6% e quindi di 20 milioni ogni anno per tre anni, e sui vaccini con un risparmio del 12%, quindi di 742.200 euro ogni anno per tre anni».

«Quando ci siamo insediati, non potevamo rivelare che occorreva una medicina forte per poterci risollevare dal baratro – ha confessato il presidente della Regione – eppure, sostanzialmente tutti, da Monti ad Hollande, alla Bce, hanno sostenuto che il rilancio dell’economia dipenderà dal risanamento dei conti pubblici. Forse, qualcuno dimentica che l’Abruzzo è come se fosse stato catapultato in una specie di “guerra” e in guerra si sa che ci sono delle priorità. La nostra era la Regione più indebitata e i cittadini abruzzesi i più tartassati, ma l’Abruzzo è stata anche la prima Regione ad essere commissariata così come la prima ad essere andata in default il 16 marzo 2007 con ben 4 miliardi di euro di debito sul groppone. Per questo, abbiamo dovuto aggredire quelle debolezze che avevano portato alla pressochè totale mancanza di risorse e di autorevolezza sui tavoli nazionali. Dopo l’amara medicina, – ha sottolineato Chiodi – la ricetta per il rilancio non può che passare per la riduzione della tassazione, cosa che ci apprestiamo a fare nella prossima Finanziaria, e per il completamento dei prcessi di semplificazione e riordino del sistema degli Enti locali. Oggi l’Abruzzo è sicuramente più forte – ha sostenuto – ma il problema è che il modello sociale europeo è saltato del tutto. Infatti, se è vero che la salute è un diritto e non può avere un prezzo, la sanità ha un costo e la sanità universalista, che dà tutto a tutti, ha un costo che non è più sostenibile».

{{*ExtraImg_64634_ArtImgLeft_300x200_}}INVESTIMENTI – Il presidente Chiodi ha tracciato, infine, la roadmap per il futuro dell’Abruzzo che prevede investimenti sul territorio grazie ai fondi FAS (122 mln di euro per la competitività, 206 mln per il rafforzamento delle infrastrutture nel sistema del trasporto e delle telecomunicazioni, 174 per ambiente e territorio, 44 per la coesione territoriale, 30 mln per quella sociale, 18 mln per il capitale umano e. giovani) ed al pacchetto PRESTO (142 mln).

RIORDINO ENTI LOCALI – «Contiamo, inoltre, di portare avanti – ha confermato – il completamento del processo di semplificazione e di riordino del sistema degli Enti locali». Due criticità sono, infatti, rappresentate dalle dimensioni microscopiche della maggior parte dei Comuni italiani (circa ottomila Comuni hanno meno di cinquemila abitanti) e dai tempi lunghi della Pubblica amministrazione dove, secondo Chiodi, «i processi decisionali sono troppo frammentati». «A questo si aggiunge l’errore storico di molti politici che considerano i dipendenti pubblici solo come degli elettori mentre dovrebbero chiedere loro massimo impegno ed efficienza per accelerare questi processi di rinnovamento della macchina burocratica. E’ un dato di fatto – ha aggiunto – che la classe politica si troverà sempre di più di fronte a scelte dolorose ed oggi la vera lealtà sta nel dire le cose come stanno ponendo ai cittadini delle opzioni alternative. L’Abruzzo, dal canto suo, a partire dal 2016, sarà una Regione sufficientemente “ricca” in quanto, una volta terminato il capitolo del pagamento della rate di mutuo per le cartolarizzazioni nella sanità, avrà a disposizione nuove risorse da investire. Intanto, le previsioni per il 2013 in termini di Pil regionale – ha concluso Chiodi – fanno ben sperare ma vogliamo farci trovare pronti all’appuntamento».

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