‘Giornate di storia delle forze armate’ a L’Aquila

L’associazione culturale Vox Militiae e l’istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea promuovono anche quest’anno il convegno “Giornate di Storia delle Forze Armate Italiane”. La manifestazione è articolata in due sezioni: la prima dedicata alla storiografia e la seconda all’attualità.
In occasione della manifestazione vengono conferiti due premi: il premio “Ettore Troilo” per la ricerca storiografica, a cura dell’istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea e il premio “Cefalonia” al militare/reparto distintosi nell’assolvimento del servizio, a cura della Vox Militiae.
Il premio “Ettore Troilo” è stato assegnato alla professoressa Elena Aga Rossi e alla professoressa Maria Teresa Giusti, per l’opera “U[i]na guerra a parte, i militari italiani nei Balcani 1940 – 1945[/i]”. Il volume analizza sia la politica di occupazione italiana in Albania, Grecia, e Jugoslavia negli anni 1940 – 1943, sia le vicende dei militari italiani nel biennio 1943 – 1945 seguenti all’Armistizio dell’8 settembre. L’intenzione iniziale dell’opera era di ricostruire l’odissea dei militari italiani abbandonati nei Balcani, partendo dalla parte finale del libro di Elena Aga Rossi, ‘Una nazione allo sbando’, sulla base di un’ampia documentazione inedita. Il lavoro è stato successivamente esteso all’intervento militare italiano ed alla politica militare italiana che precedettero l’armistizio dell’8 settembre per rendere meglio comprensibili gli avvenimenti successivi.
“[i]I Balcani [/i]– scrivono le autrici nell’introduzione del libro – [i]costituiscono da sempre un’area di ricerca impervia e difficile per l’intreccio e le stratificazioni di odi fra le diverse etnie, che durante la seconda Guerra mondiale sfociarono in eccidi a opera delle potenze occupanti, in guerre civili tra movimenti di resistenza in lotta tra loro e in episodi di collaborazionismo …. La guerra nei Balcani è stata violenta e terribile, una guerra totale, specialmente in Jugoslavia …. La ricerca inquadra in complesse questioni le vicende dei militari italiani di stanza nei Balcani, dove le nostre truppe prima operarono come forze di occupazione e poi, dopo l’armistizio, abbandonate dal governo Badoglio e attaccate dagli ex alleati seguirono vie diverse, dalla resistenza al collaborazionismo, all’alleanza con i partigiani, alla prigionia[/i]”.
Il conferimento del premio “Ettore Troilo” è previsto per il 18 settembre nei locali della biblioteca provinciale “Salvatore Tommasi”, a partire dalle ore 17, e vedrà la partecipazione di Ernesto Galli Della Loggia e di Ugo Berti della casa editrice “Il Mulino”.
Il premio “Cefalonia” è stato assegnato al generale dei Carabinieri, medaglia d’oro al Valor Militare, Umberto Rocca per meriti acquisti nella lotta contro il terrorismo delle Brigate Rosse. I fatti che lo riguardano si svolsero nel corso dell’operazione da lui comandata che portò alla liberazione dell’industriale Vittorio Vallarino Gancia, avvenuta il 5 giugno 1975, tenuto in ostaggio dai terroristi a scopo di estorsione, sequestrato il giorno prima. Individuato il covo in un casolare isolato e avuta la certezza della presenza dei brigatisti, il nucleo dei carabinieri, comandato dall’allora tenente Umberto Rocca, tentò un’irruzione per liberare l’ostaggio. Nel conflitto a fuoco che seguì l’ufficiale fu gravemente ferito da una bomba a mano, lanciata da una finestra del casolare, che gli causò la perdita di un braccio e di un occhio. Nonostante le ferite Umberto Rocca continuò a guidare l’azione durante la quale l’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso perse la vita e il maresciallo Rosario Cattafi rimase ferito da schegge di bomba, entrambi insigniti della medaglia d’argento al Valor Militare. Al quarto carabiniere, unico illeso, Pietro Barberis è stata conferita la croce al Valor Militare. Nel conflitto a fuoco perse la vita anche Mara Margherita Cagol, nota per essere la compagna di Renato Curcio, fondatore storico delle Brigate Rosse.
Il conferimento del premio sarà preceduto da una relazione di Luigi Catelli, presidente della sezione penale della Corte di Appello di L’Aquila, sul tema: [i]Gli anni di piombo per non dimenticare[/i].
Il premio sarà consegnato il 19 settembre, a partire dalle ore 10, nell’aula magna dell’istituto tecnico industriale statale dell’Aquila. Alla cerimonia parteciperanno gli studenti delle ultime classi degli istituti di istruzione dell’Aquila affinché il patrimonio etico del sacrificio dei carabinieri sia trasmesso alle giovani generazioni quale esempio di valori morali indispensabili per la crescita della Nazione.
Le manifestazioni si concluderanno il 24 settembre con la celebrazione dei ‘Nove Martiri aquilani’, così da perpetuarne il ricordo e diffonderne la conoscenza fra gli studenti, rivivendo con essi le ultime ore della triste avventura dei nove giovani aquilani catturati e fucilati dai tedeschi il 23 settembre 1943.
La giornata inizierà alle ore 9 con la cerimonia dell’alza bandiera nel piazzale dell’istituto tecnico industriale dell’Aquila, proseguirà ripercorrendo il sentiero dei nove Martiri e terminerà alle ore 12 con gli onori ai caduti al cippo commemorativo presso la caserma Pasquali, sede del 33esimo reggimento di artiglieria “Acqui”.
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