Gran Sasso:’Lavori alle Fontari ancora fermi’

17 settembre 2012 | 17:54
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Gran Sasso:’Lavori alle Fontari ancora fermi’

«Lo scorso 6 settembre il Sindaco ha rassicurato gli operatori del Gran

Sasso in merito alle forti preoccupazioni che gli stessi nutrono per il

regolare svolgimento della stagione invernale ormai alle porte». Così una nota di Gransasso360, un’associazione di operatori del settore.

«Già in occasione del precedente incontro del 4 settembre con l’Assessore

Comunale al Turismo Lelio De Santis, gli stessi operatori avevano avuto modo di

lamentare il gravissimo ritardo che si sta accumulando per la

preparazione degli impianti e dei servizi che afferiscono direttamente o

indirettamente al Comune e al CTGS.

Come noto i concorrenti di altre stagioni sciistiche sono già da settimane

sul mercato con offerte e pacchetti mentre sul Gran Sasso, anche in

conseguenza di quanto accaduto negli scorsi anni, questo non è ancora

possibile.

Il Sindaco ha comunque dato la sua parola che la stagione partirà

regolarmente, e nessuno può dubitarne.

Al contempo si deve realisticamente constatare che non sono ancora iniziati i lavori di revisione

delle Fontari (e siamo a metà settembre; a Campo Imperatore è già arrivata la prima neve e sarà difficile lavorare)

Anche degli affidamenti della gestione di Hotel Campo Imperatore e Rifugio delle Fontari ancora non si parla, e lo stato delle strutture non lascia ben sperare.

Infine, per quanto riguarda la promozione turistica del Centro Turistico

(interessato a sua volta da accertamenti di rilievo sulla gestione da

parte di commissioni e investigatori), ci si è limitati a blande

comunicazioni in città mentre la diffusione su Marche e Puglia, fatta

negli scorsi anni con il contributo degli operatori, è ormai inattiva da

due anni malgrado i solleciti degli addetti ai lavori (e i risultati

anche qui si vedono dalle statistiche).

A questo punto forse, in via cautelativa, anche per i dipendenti delle

strutture turistiche si dovrebbe prevedere una opzione di assunzione

all’AMA, al pari degli operatori pubblici impiegati in montagna».