Puntellamenti: chi paga per revisione?

18 settembre 2012 | 16:13
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Puntellamenti: chi paga per revisione?

É ancora lì che incombe a dare il senso di una città militarizzata, “proibita”. La zona rossa c’è, su richiesta può anche trasformarsi in uno strano set teatrale, ma ha il senso di una minaccia per gli aquilani. Tuttavia la domanda è: perchè dopo tre anni c’è ancora, se è vero che il centro storico è stato tutto puntellato, incartato e infiocchettato? «Siamo in attesa che alcune società incaricate ci restituiscano i cantieri – spiega l’assessore alla Ricostruzione, Piero Di Stefano. Man mano ridurremo la zona rossa fino a ridurla di parecchio». In ogni caso alcune aree rimarranno interdette ai cittadini fino alla demolizione o ricostruzione. «In qualche caso abbiamo fatto questa scelta – continua l’assessore Piero Di Stefano – perchè abbiamo verificato che era troppo costoso procedere con le opere provvisionali. Abbiamo optato dunque per l’interdizione della strada che in ogni caso non sarebbe percorribile dai cittadini perché magari collega parti del centro storico ancora disabitate».

Si tratta delle aree del centro più danneggiate come quella di San Pietro e San Silvestro. Si pone invece un problema più serio per quanto riguarda la manutenzione dei puntellamenti già effettuati, soprattutto per quelli eseguiti con il legno che potrebbe modificarsi in seguito alle temperature. «Certo qui non siamo in Siberia – spiega l’assessore – sarebbe comunque il caso di procedere a controllarli». Della manutenzione relativa agli altri tipi di puntellamento, quelli in materiale ferroso fatti di giunti e fasce dovrebbe occuparsi la ditta che li ha installati. Tuttavia tali ditte non sono pagate per eseguire manutenzioni per dieci anni. Il tempo dunque è scaduto o quasi. C’è da chiedersi chi pagherà per le nuove manutenzioni. Nessuno aveva previsto questo aggravio di spese, perchè nessuno aveva previsto che la ricostruzione del centro avesse scontato ritardi così grandi. Quand’anche vi fossero le risorse sarebbe necessario come in un terribile gioco dell’oca: tornare al punto di partenza. Gli uffici comunali dovrebbero procedere di nuovo a fare bandi, dare incarichi. Fare insomma ciò che è stato fatto tre o due anni fa. Insomma se i fondi non arriveranno forse sarà necessario prendere decisioni difficili come quella di chiudere di nuovo tutto il centro storico per questioni di sicurezza. Una decisione estrema che potrebbe significare la fine sociale degli aquilani che nel centro stanno pian piano ritrovando una identità. Apre il cuore vedere le coppiette sedute sotto i portici di san Bernardino o i crocchi di ragazzi seduti sui muretti o vicino alle colonne. Il sabato i teneeagers hanno rotto l’incantesimo dei centri commerciali per tornare lungo il corso per l’ora dello struscio.

A.Cal.