
Approvata in nottata all’Emiciclo la nuova legge regionale sull’edilizia. Verso l’una e mezza il Consiglio regionale d’Abruzzo ha dato via libera alle nuove norme che regolano un settore in forte crisi. La seduta era ripresa intorno a mezzanotte, dopo una riunione fiume tra maggioranza e opposizione per cercare una mediazione sul testo di legge. Erano centinaia, infatti, gli emendamenti presentati da Prc, Idv e Pdci.
«Premialità dal 20 al 50 per cento per chi decide di investire nell’edilizia, meno burocrazia e servizi per il cittadino, come strade, parcheggi ed eliminazione delle barriere architettoniche: sono alcuni dei punti nodali della nuova legge» spiega il consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri, uno dei promotori del nuovo testo, la cui approvazione era stata rinviata nell’ultima seduta del Consiglio nell’agosto scorso. «Abbiamo solo applicato quanto previsto nel decreto sviluppo, raggiungendo l’ottanta per cento degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo dovuto fare i conti, infatti, con delle opposizioni intolleranti – aggiunge Sospiri -. Solo il Pd ha cercato una mediazione, rimanendo sulle sue posizioni, ma comprendendo che si stava discutendo un provvedimento molto importante per l’intero Abruzzo. Alcuni emendamenti sono stati approvati, ma hanno avuto il risultato di aver appesantito la legge».
OK A CONTENIMENTO SPESA PER PERSONALE.
APTR, PROROGATO DI UN ANNO COMMISSARIO LIQUIDATORE
– Nella seduta notturna del Consiglio regionale d’Abruzzo è stato varato il progetto di legge che modifica la rendicontazione dei contributi ai gruppi consiliari e le disposizioni relative al contenimento della spesa del personale a tempo determinato. Infine, il Consiglio ha prorogato di un anno – a partire dal primo ottobre prossimo – il commissario liquidatore dell’APTR, Abruzzo Promozione Turismo, azienda di promozione turistica regionale.
RICCIUTI, NUOVA NORMA RIDA’ SLANCIO AD ECONOMIA
– «Forse sarebbe stata auspicabile una maggiore collaborazione della minoranza fin dall’inizio dell’iter legislativo, ma siamo comunque molto soddisfatti per l’approvazione di una norma che ridara’ slancio all’economia della nostra regione». Lo afferma il Presidente della Seconda Commissione (Enti Locali, Governo del Territorio) Luca Ricciuti, commentando l’approvazione – arrivata la scorsa notte in Consiglio regionale – della legge sull’edilizia. «La norma – spiega Ricciuti – rende i Comuni protagonisti, perche’ a loro e’ riservata la facolta’ di avvalersi di questa legge, variandone l’applicabilita’ ed elaborando percorsi e strategie. Le singole amministrazioni, a esempio, potranno abbassare gli indici, limitandoli a specifiche aree del territorio. La Regione si e’ assunta la responsabilita’ di questa legge, ora spetta ai Comuni fare lo stesso, rispondendo alle istanze dei cittadini e delle imprese». Ricciuti ribadisce che la norma va a riqualificare il patrimonio edilizio esistente. «E’ una legge ragionata – continua – che va contro qualunque tentativo di speculazione, perche’ i benefici concessi comportano come contropartita per i Comuni monetizzazioni importanti e rispetto degli standard». Le amministrazioni comunali avranno 60 giorni di tempo per recepire la nuova legge regionale, che prevede – a seconda dei casi – aumenti di cubatura che possono raggiungere il 40 per cento. «La procedura – aggiunge ancora il Presidente della Seconda Commissione – e’ molto semplificata, perche’ gli enti non dovranno procedere a varianti urbanistiche, ma alla mera individuazione delle aree o dei singoli edifici su cui sara’ possibile applicare la misura. E dello stesso iter agevolato potranno beneficiare anche i proprietari degli immobili. E’ una legge che, oltre a favorire la ripresa del comparto edilizio, contribuira’ a riqualificare numerosi quartieri, soprattutto nelle periferie delle nostre citta’».
CARAMANICO CRITICO SU NUOVA NORMA
– «L’approvazione del disegno di legge sull’edilizia dimostra la confusione totale nella quale versa la maggioranza di centro destra che guida la Regione. E’stato approvato un testo rimaneggiato, frutto di sei diverse versioni». Cosi’ il Consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, sull’approvazione della legge sull’edilizia. «Si tratta di una norma che vuole rilanciare un settore, indubbiamente in crisi come quello dell’edilizia, lasciando mano libera ai costruttori e non puntando invece sui criteri e i principi della qualita’ edilizia, del recupero del patrimonio esistente, della tutela del territorio. Un modo di intendere la pubblica amministrazione che mostra tutti i suoi limiti perche’ si decide di approvare un provvedimento non inserito in una programmazione generale, organica. Diverso – osserva Caramanico – sarebbe stato se fossimo arrivati a questo traguardo avendo come riferimenti la legge urbanistica, le norme sul piano paesaggistico e quelle in materia di edilizia, e gli altri strumenti di governo del territorio. E invece abbiamo a che fare con un testo che arriva in ritardo, a distanza di oltre un anno. Siamo comunque soddisfatti del fatto che, grazie ai nostri emendamenti, siamo riusciti a ottenere il rispetto della densita’ edilizia, senza il quale sarebbe stata messa in discussione tutta la programmazione territoriale, e quello degli standard inseriti nella normativa nazionale, che assicurano la qualita’ ambientale».
RABUFFO, NUOVA NORMA HA DUE ASPETTI IMPORTANTI
– «A tarda notte ieri, anche con il nostro contributo, e’ stata approvata una legge che contiene due aspetti importanti: il rilancio dell’economia e il riordino e qualificazione del patrimonio edilizio esistente». Lo afferma il Capogruppo di Fli in Consiglio regionale Berardo Rabbuffo. «Per queste ragioni – continua Rabbuffo – non faremo mancare il nostro contributo favorevole su interventi legislativi importanti che rappresentano il quadro di riferimento anche della legge appena approvata e cioe’ la nuova legge complessiva di riordino della materia edilizia (di cui la norma approvata ieri rappresenta solo un aspetto) e la nuova legge urbanistica per la revisione e l’aggiornamento della legge 18 del 1983, ormai non piu’ adeguata. La norma approvata e’ importante, per questo l’ho sottoscritta anch’io, perche’ prevede significative premialita’ e incentivi, come un incremento volumetrico previsto fino al 40 per cento, la possibilita’ del cambio di destinazione d’uso e ulteriori premialita’ volumetriche anche per le destinazioni non residenziali. Dal lavoro fatto in Consiglio il testo – rileva Rabuffo – risulta notevolmente migliorato ed e’ la conferma che e’ con un clima di maggior umilta’ e collaborazione che si riescono a ottenere risultati importanti su provvedimenti non piu’ rinviabili nell’interesse dei cittadini abruzzesi».
VENTURONI, LEGGE NON FAVORISCE SPECULATORI
– «Una legge che non consuma suolo e con una forte valenza ambientale, calibrata sulle esigenze del cittadino e delle famiglie, pensata per il rilancio dell’edilizia ma in grado di incidere positivamente sull’intera economia abruzzese». Cosi’ Lanfranco Venturoni, capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale, commenta l’approvazione della legge edilizia avvenuta nella tarda serata di ieri. «Un particolare ringraziamento voglio rivolgerlo – dichiara Venturoni – al presidente Pagano per aver condotto magistralmente i lavori, al collega Sospiri e ai consiglieri di Pescara che hanno firmato la proposta e a tutti i consiglieri che indistintamente hanno lavorato fino a tarda ora in consiglio per approvare una legge che l’Abruzzo non poteva attendere ulteriormente. Si tratta – dice – di una legge che si rivolge al gia’ costruito e non favorisce i grandi speculatori edilizi – come qualcuno ha detto impugnando la spuntata arma dell’ideologia – ma va incontro a chi, in particolar modo in questo momento di crisi, avrebbe difficolta’ a costruire ex novo ma che invece, grazie a mirate premialita’ di cubatura e costi contenuti, puo’ rendere piu’ belle e funzionali costruzioni vecchie riducendo consumi e inquinamento e magari ricavare nuovi spazi per familiari. Un intervento in edilizia nel rispetto delle regole che nello stesso tempo segna una preziosa riqualificazione delle aree piu’ degradate e rimette in moto un significativo indotto economico che va oltre il comparto edilizio, stretto com’e’ tra la contrazione delle costruzioni e un mercato delle vendite di certo non aiutato dal carico fiscale sulla casa. Riteniamo che questa legge restituisca ossigeno alle attivita’ produttive diffuse – osserva Venturoni – anche se continuiamo a nutrire perplessita’ per alcuni degli emendamenti accolti che, prevendendo passaggi nei consigli comunali, potrebbero appesantire le procedure, diminuendo l’efficacia della legge. Se tale eventualita’ dovesse concretizzarsi – aggiunge Venturoni – non esiteremo a riportare la legge in consiglio per correggerla e renderla piu’ snella, com’era nelle nostre intenzioni iniziali. Allo stesso modo avremmo preferito escludere oneri di urbanizzazione per gli interventi che comportano un aumento di volumetria minore al 20%. Il rischio e’ che tale gravame possa diventare un disincentivo proprio per i piccoli interventi a misura familiare».