Gabrielli: ‘Bertolaso non è Satana’

20 settembre 2012 | 14:06
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Gabrielli: ‘Bertolaso non è Satana’

«L’Aquila non è solo ‘Sodoma e Gomorra’», nel post terremoto «sono state fatte tante buone cose. Guido Bertolaso non è Satana, ma ha correttamente interpretato quello che il paese gli chiedeva». Lo ha detto il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, parlando dell’attività svolta in Abruzzo dopo il sisma del 2009. Intervenuto oggi a Roma alla presentazione del rapporto di Cittadinanzattiva “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici”, Gabrielli ha spiegato come sulla gestione del post terremoto «molti abbiano trovato conveniente scaricare le responsabilità su uno che se le è prese tutte. Osservando quello che è stato fatto in maniera meno strumentalizzata, capiremo che i comportamenti non sono frutto del male, ma di come il Paese affronta determinate situazioni».

SU WEB ELENCO COMUNI SENZA PIANO – «Sul sito della Protezione civile scriveremo quali Comuni in Italia si sono dotati del piano di Protezione civile e quali no». Lo dice il capo del Dipartimento, Franco Gabrielli. La legge di riforma di protezione civile prevede che «entro l’11 ottobre gli enti locali facciano il loro piano. Abbiamo già predisposto un piano di interlocuzione con Regioni, Province e Prefetture per capire chi adempirà nei tempi stabiliti». Dopodiché, annuncia Gabrielli, l’elenco dei Comuni virtuosi sarà pubblicato on line. «E’ allucinante – ha affermato Gabrielli a margine delle presentazione, oggi a Roma, del rapporto sulla sicurezza negli edifici scolastici di Cittadinanzattiva – che oggi non tutti i Comuni abbiano un piano di Protezione civile». Vararlo – ci tiene a sottolineare il capo della protezione Civile – è però solo il primo passo. «Poi c’é la fase due: farlo conoscere e sperimentarlo».In un periodo di crisi economica, ha osservato, «la vera differenza non la fanno le risorse, ma la prevenzione. In questo lasso di tempo senza risorse vogliamo mettere mano alla prevenzione di protezione civile. Se avvisiamo direttamente le persone, soprattutto nel caso di rischio di vicende idrogeologiche, se i comuni predispongono i presidi territoriali, si sarà in grado di evacuare».