Piano Sviluppo Rurale 2007/2013 bando incentivazione attività turistica

«La Giunta regionale nel deliberare il bando per l’ incentivazione di attività turistica ( Piano di Sviluppo rurale 2007/2013) ha optato di finanziare percorsi enogastronomici legati all’olio e al vino, determinando la schiacciante preminenza dei territori ricompresi nei comuni della provincia di Chieti, Pescara e Teramo e la conseguente e assoluta marginalità di quelli della provincia dell’Aquila.
Dagli allegati I e II della deliberazione è stato possibile definire lo schema, che allego, e dal quale risulta che inoltre, a fronte dei molti territori esclusi, molti altri vengono inclusi due volte sia per il percorso del vino che per quello dell’olio.
Sarebbe stato opportuno – ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico – una elaborazione del bando che consentisse una più regolare distribuzione dei beneficiari sull’intero territorio regionale promuovendo le attività turistiche nei comuni vocati a produzioni altrettanto qualificanti e caratterizzanti l’Abruzzo nel territorio Aquilano, nella Marsica, nell’Alta Valle dell’Aterno ,nelle aree protette del Sirente e del Parco Nazionale (formaggi,castagne, farro, zafferano).
Si sarebbe dato il segno di una adeguata considerazione dell’Abruzzo montano ,che caratterizza le quattro province.
Soprattutto – denuncia il consigliere PD – manca nel bando una visione regionale delle eccellenze enogastronomiche che pure sono riconosciute nel paniere dei prodotti tipici della tradizione italiana, ben più ampio e variegato, riconosciuti dal Ministero dell’ Agricoltura e che svolgono una funzione determinante nelle sviluppo del turismo rurale.
Ho chiesto all’Assessore all’agricoltura – conclude D’Amico – di sospendere il bando e di rielaborarlo introducendo criteri più equilibrati capaci di rappresentare un quadro completo dei prodotti dell’agricoltura regionale. Auspico che le organizzazioni di categoria condividano e vogliano anch’esse intervenire in tal senso».
[s]FEBBO REPLICA A D’AMICO [/s] – L’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, interviene per replicare alle dichiarazioni del consigliere Giovanni D’Amico, in merito all’attivazione del Bando per l’incentivazione del turismo rurale, per il quale la Regione ha stanziato 5 milioni di euro. «Se D’Amico leggesse con maggiore attenzione il Bando e non fosse animato esclusivamente da uno strumentale spirito polemico, si accorgerebbe che la Misura 313 del Programma di Sviluppo Rurale si pone l’obiettivo di promuovere la realizzazione e l’implementazione di itinerari turistici ed enogastronomici riconosciuti dalla Regione Abruzzo e trova applicazione nelle Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (D), aree rurali intermedie (C) e aree ad agricoltura specializzata (B1 e B2)».L’Assessore continua: «Quello che mi preme sottolineare è si tratta di una Misura destinata a sostenere dei percorsi turistici enogastronomici riconosciuti da atti regionali. Non è un intervento a pioggia per iniziative turistiche ma un intervento finanziario che, come indicato dalla scheda di Misura, si riferisce a quei percorsi che nel tempo sono stati riconosciuti con atti amministrativi della Regione. Nulla vieta che se esistono percorsi del formaggio, delle castagne o dello zafferano non possano essere approvati e riconosciuti ufficialmente. Con la Misura 313 si vuole favorire la creazione di infrastrutture ricreative che permettono l’accesso ad aree naturali, con servizi di piccola ricettività, il supporto alla promozione e alla commercializzazione di pacchetti e servizi turistici inerenti il turismo rurale attraverso i nuovi strumenti della ICT».«Affermare che la Regione Abruzzo ponga in essere interventi a favore di certi territori escludendone volutamente altri – rimarca l’Assessore – è quanto mai inopportuno, insensato e scorretto. Il collega consigliere D’Amico del resto ci ha abituato a questo tipo di dichiarazioni in cui si erge a paladino di alcuni territori (ma Valle Roveto e Valle peligna non si trovano nell’Aquilano menzionato dal Vice presidente del Consiglio?). Stia tranquillo comunque D’Amico perché questa Direzione Politiche agricole non ha nessuna intenzione di penalizzare un’area altamente vocata all’agricoltura di qualità, ci mancherebbe. Riguardo alla sua affermazione relativa alla richiesta di sospendere il Bando della 313 mi corre l’obbligo di chiarire che in questi uffici non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale in tal senso. Probabilmente, nella foga di mettere in campo il suo attacco strumentale, il collega avrà sbagliato Assessorato. Un’annotazione finale: D’Amico forse dimentica che questo Bando è un’emanazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 la cui stesura è avvenuta quando il ruolo di Assessore alle Politiche agricole era ricoperto al suo collega Marco Verticelli».