Benzina, incubo degli italiani

22 settembre 2012 | 17:16
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Benzina, incubo degli italiani

Lieve rimbalzo, ieri, per i prezzi internazionali di benzina e gasolio, mentre sulla rete carburanti le compagnie prendono la scia di Eni e ribassano i prezzi, chi con più decisione, chi con maggiore calma. Continuano a scendere le quotazioni internazionali di benzina e diesel, e questa mattina anche i prezzi alla pompa rispondono in maniera adeguata.

È quanto emerge dalla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana secondo cui le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito diminuiscono oggi con una certa forza: la benzina a 1,912 euro/litro e il diesel a 1,802 euro/litro, mentre è fermo il Gpl Eni a 0,834 euro/litro.

{{*ExtraImg_65938_ArtImgCenter_300x54_Prezzi carburanti aggiornato al 21 settembre 2012}}

Lo spread non è la preoccupazione degli italiani, che invece temono di più il caro-benzina e il 25 per cento ai rincari del carrello alimentare. E’ quanto emerge da una sondaggio condotto sul sito www.coldiretti con l’arrivo dell’autunno, dal quale si evidenzia peraltro che il 5 per cento è preoccupato dall’aumento delle spese scolastiche, mentre il 19 per cento non risponde o indica altri timori.

Si tratta della dimostrazione che la crisi da finanziaria è diventata economica: la necessità per le famiglie di far quadrare il bilancio con le spese quotidiane, in cui energia e cibo incidono maggiormente, vince – sottolinea Coldiretti – sulle preoccupazioni relative all’andamento degli indici finanziari. Il fatto che la speculazione sui mercati finanziari faccia dunque meno paura di quella sul cibo e sulla benzina significa che – sostiene Coldiretti – occorre intervenire urgentemente a sostegno della ripresa dell’economia reale.

La crisi ha infatti svuotato il carrello della spesa con il crollo degli acquisti di latte del 7 per cento e di olio del 5 per cento, ma anche di pesce (-4 per cento), carne di maiale e vino (-2 per cento), frutta, pasta e carne di manzo (-1 per cento), secondo le analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi al primo semestre.

In particolare l’Italia e il suo futuro – conclude Coldiretti – sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo, ma anche capaci di valorizzare il territorio, offrendo opportunità economiche ed occupazionali che la grande industria spesso non è più in grado di dare.