La Grande Italia del Campovolo e la Casta che calpesta la democrazia

Che il nostro sia un meraviglioso Paese ce l’hanno ricordato ieri sera i 150 mila del Campovolo di Reggio Emilia. Gliene siamo grati perchè ne avevamo bisogno, subissati come siamo dalle cronache delle ruberie e delle infamie di una Casta che ogni giorno calpesta la nostra democrazia.
E non ricominciamo con il populismo, la demagogia, il qualunquismo e tutte le altre panzane propalate da quelli che della Casta e delle sue bassezze sono complici e per questo fanno finta di non vedere ciò che accade nella principale cloaca italiana.
Il concerto per l’Emilia è stato il trionfo della solidarietà verso la gente degna e coraggiosa che non si è arresa al terremoto e non si arrenderà mai. Ed è stato uno schiaffo bene assestato sulla faccia di chi ruba il denaro pubblico, si traveste da maiale alle feste pagate con i soldi pubblici e non si capisce perchè lo faccia, poichè offende i maiali.
Le donne e gli uomini dell’Emilia hanno misurato ancora una volta quanto grande sia la generosità degli italiani. In una notte indimenticabile, si sono lasciati abbracciare da una formidabile parata di stelle delle canzone che hanno fatto a gara per esserci e per aiutare concretamente la ricostruzione delle scuole distrutte dal sisma.
Ecco, a proposito della Casta: Ligabue, Zucchero e tutti gli altri protagonisti del Campovolo hanno innescato un meccanismo di generosità che ha consentito di raccogliere quasi 4 milioni di euro per l’Emilia. Adesso staremo a vedere quanto tempo ci vorrà perchè questi soldi vengano spesi secondo lo scopo per il quale sono stati raccolti. Anche se a ricostruire le scuole, gli asili e le palestre devastati dal sisma bisognerebbe mandare i ladri di Stato. La manodopera non manca.
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