L’Aquila Rugby: le ragioni della sconfitta

24 settembre 2012 | 15:43
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L’Aquila Rugby: le ragioni della sconfitta

«Abbiamo sbagliato l’approccio mentale alla partita, o meglio, qualcuno di noi l’ha sbagliato». Dopo l’esordio amaro di sabato scorso, in occasione di una conferenza stampa organizzata allo stadio comunale di Paganica, l’[i]head coach[/i] dei neroverdi ha analizzato le ragioni del 42 a 12 incassato domenica dalla sua squadra sul campo della Mantovani Lazio.

«Siamo stati in campo in maniera decente solo per i primi 10 minuti – ha aggiunto – dopodiché siamo scomparsi ed abbiamo lasciato il pallino del gioco ai nostri avversari che ne hanno approfittato facendoci 3 mete e scavando un solco nel punteggio che non siamo riusciti a recuperare nel secondo tempo».

Nel secondo tempo però è stata un’altra partita.

«E’ vero, abbiamo reagito e per molto tempo siamo stati stabilmente nella metà campo avversaria, ma ci è mancata la lucidità per fare le scelte giuste, per trovare i punti deboli della difesa laziale.

La nostra mediana non è stata all’altezza, ma poi tutti abbiamo commesso troppi errori tecnici, qualcosa come 21 palloni persi e mi pare ben 7 passaggi in avanti.

Mi è piaciuta molto la reazione dei ragazzi nel secondo tempo, ma non siamo riusciti a tradurre in punti la nostra voglia di attaccare.

Quello che mi fa più rabbia è che sono convinto che la Lazio non sia più forte di noi, e conto di poterlo dimostrare nella partita di ritorno. In sostanza mi sento di poter dire che la partita l’abbiamo persa noi, non vinta loro.

I motivi di questi errori? Mancata applicazione degli schemi studiati o cosa?

«Almeno all’inizio è stato un problema mentale.

La squadra è nuova, molto giovane nei suoi componenti e comunque ci sono stati dei giocatori che non hanno reso come potrebbero e dovrebbero. Ci mancava qualcuno che io ritengo degno della maglia di titolare ed anche questo ha influito».

Senza fare dei nomi,perché penso che alla prima partita possa essere ingeneroso, ma a livello di reparti cosa non ti ha soddisfatto in particolare?

«La prima linea ha sofferto molto nel primo tempo a livello di ingaggio. La mischia avversaria è una mischia “argentina” come modello di gioco, con tutto quello che comporta questa definizione, nel bene e nel male.

E noi l’abbiamo subita. Ma nel secondo tempo, grazie anche ad alcuni suggerimenti di John ( n.d.r. Akurangi,tecnico degli avanti) abbiamo preso le giuste contromisure e li abbiamo messi sotto. In touche abbiamo avuto problemi di comunicazione ed anche nei lanci. Della mediana ti ho già detto».

Guardiamo avanti,sabato arriva un Mogliano che si è rafforzato, è molto tecnico ed è anche affamato di punti visto che, come noi, ha perso la prima. Cosa dobbiamo fare per portare a casa la partita?

«Innanzi tutto dobbiamo comandare noi il gioco, non lasciarlo in mano agli avversari. Nel rugby, se scendi in campo col giusto spirito puoi vincere partite che sulla carta sembrano proibitive o comunque, vedi le Fiamme Oro ieri col Calvisano, mettere in grossa difficoltà l’avversario e fargli sudare la vittoria.

Oggi abbiamo fatto un allenamento che mi ha soddisfatto molto, i ragazzi erano concentrati e arrabbiati.

Confido che questa rabbia sabato si trasformi sul campo in una grande prestazione».

L’appuntamento per i tifosi neroverdi per la prima partita in casa, contro il Mogliano, è per sabato 29 allo Stadio Tommaso Fattori quasi sicuramente alle ore 15.

Testo e foto Marcello Spimpolo