Tar: 13 consiglieri all’opposizione

25 settembre 2012 | 16:09
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Tar: 13 consiglieri all’opposizione

E’ prevista per domani, mercoledì 26 settembre, la discussione al Tar che dovrebbe riconoscere l’ingresso in Consiglio Comunale del tredicesimo consigliere di opposizione, a seguito del ricorso presentato dalla lista di Mastella per l’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato del 21 maggio 2012.

«E’ una questione puramente algebrica – ha dichiarato Mimmo Srour, coordinatore regionale dell’Udeur in Abruzzo – 19,2 consiglieri spettano alla maggioranza e 12,8 seggi all’opposizione. L’arrotondamento per eccesso a favore della maggioranza ha danneggiato la coalizione di De Matteis».

La legge, infatti, riconosce il 60% dei consiglieri alla maggioranza e il 40% all’opposizione e, all’indomani delle elezioni amministrative dell’Aquila, l’ufficio elettorale centrale ha dovuto affrontare la conseguente divisione matematica per ripartire i 32 consiglieri dell’assise comunale secondo tali indicazioni. Il risultato della difficile operazione algebrica avrebbe comportato la divisione in pezzi di un povero consigliere affidato per lo 0,2 % alla maggioranza e per lo 0,8% all’opposizione. L’ufficio elettorale ha, quindi, optato per un arrotondamento per eccesso a beneficio della maggioranza assegnando ai cialentiani 20 seggi e solo 12 scranni alle opposizioni così ripartiti: 8 a De Matteis, 2 a Properzi, 1 a Vittorini e 1 a Di Cesare.

«Il tredicesimo consigliere che dovrebbe entrare in quota De Matteis – aggiunge Srour – spetterebbe alla lista dell’Udeur e sarebbe David Filieri, mentre il consigliere in quota Cialente, che dovrebbe lasciare l’assise, sarebbe Tonino De Paolis».

L’Udeur è già presente in provincia con Mauro Fattore, assessore all’Edilizia scolastica, e Paolo Federico, presidente della Commissione Ricostruzione, eletti nel 2010 con la lista civica ‘Per L’Aquila con Mimmo Srour’.

L’ex assessore regionale ai lavori pubblici è convinto che in questo momento storico «giovi essere lontani dalla politica e dai dilettanti allo sbaraglio che riempiono le pagine dei giornali con comportamenti inopportuni. Io e Mastella – ha aggiunto – siamo amici dal 1996. Clemente si è dimesso per ben due volte, a dispetto dei tanti che non lo hanno mai fatto. Ha lasciato per ragioni di coerenza e stile la vice presidenza della Camera, prima, e il Dicastero di Grazia e Giustizia, poi. In entrambe i casi le motivazioni, che lo hanno portato a queste scelte drastiche, si sono rivelate bolle di sapone».

Anche Enrico Verini ha presentato un ricorso per l’applicazione della stessa sentenza del Consiglio di Stato e per il riconteggio dei voti, essendo convinto di poter fare suo il tredicesimo quoziente spettante alle opposizioni.