Chiodi, ‘abolire monogruppi e minori consiglieri nelle Regioni’

26 settembre 2012 | 15:36
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Chiodi, ‘abolire monogruppi e minori consiglieri nelle Regioni’

«In Abruzzo abbiamo deciso di ridurre i consiglieri regionali da 45 a 31. Ora l’impegno dobbiamo assumerlo come Conferenza delle Regioni. In totale sarebbero 330 consiglieri in meno in tutta Italia». Lo ha detto il Presidente della Regione Gianni Chiodi, a margine dell’incontro che ha avuto a Cinsedo con gli altri governatori italiani. «Il primo costo, tra quelli comunemente indicati come costi della politica – ha aggiunto – è quello della rappresentanza (cioé il numero dei consiglieri regionali) ed incide maggiormente nelle Regioni piccole. Una cosa sono per esempio 40 consiglieri in una regione di un milione e mezzo di abitanti, un’altra in una regione di nove milioni di abitanti. Il secondo é quello dei monogruppi. Sono troppi e molto costosi rispetto ai gruppi più grandi. Ma anche qui è un costo della rappresentanza male intesa. Quando si è parlato di abolizione dei monogruppi molti hanno sollevato la questione di un attacco alla democrazia».

VENTURONI: PERCORSO AVVIATO IN TEMPI NON SOSPETTI – «Ancora una volta la Regione Abruzzo è la prima Regione italiana a passare dalle parole ai fatti in materia di contenimento dei costi della politica». Così Lanfranco Venturoni, capogruppo del PdL in Consiglio Regionale, commenta l’approvazione, da parte della Commissione Consiliare competente, della riduzione del numero dei consiglieri regionali da 45 a 31. «Si tratta di un percorso – sottolinea con una punta di orgoglio Venturoni – che la Regione Abruzzo ha avviato ben prima dell’insediamento del governo tecnico di Mario Monti e quando ancora nessuno parlava di spending review. Il nostro non è un correre ai ripari ma, al contrario, un atto coerente con la scelta, effettuata all’inizio della legislatura, di dichiarare guerra a ogni forma di spreco. Non a caso, peraltro, i bilanci dei gruppi consiliari già vengono esaminati al microscopio da revisori dei conti esterni. Un ringraziamento voglio rivolgerlo – conclude il capogruppo del PdL – al presidente Pagano e al consigliere Sospiri, firmatari della proposta, ai consiglieri Di Matteo e Chiavaroli, che l’hanno sottoscritta, e alle forze di opposizione che l’hanno condivisa e sostenuta, senza dimenticare tutti quei consiglieri che hanno reso possibile cogliere, nel corso di questi anni, risultati di fondamentalmente importanza per il futuro del nostro territorio, come l’eliminazione del debito sanitario, facendo sì che l’Abruzzo diventasse una regione virtuosa».

ACERBO: LA RIDUZIONE DEI CONSIGLIERI È UN ATTO DOVUTO, NIENTE QUINDI DI CUI VANTARSI – «Si tratta di un passaggio obbligato dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha confermato la legittimità della norma nazionale che impone alle Regioni di restringere il numero dei membri sulla base di rigidi parametri riferiti alla popolazione. E’ stato approvato il mio emendamento che prevede l’estrazione a sorte dei componenti del Collegio dei revisori dei conti del Consiglio come prevede già la legge regionale da me proposta e la stessa normativa nazionale successiva (è un’assurdità tipicamente italiana che i controllati nominino il controllori). Ho proposto l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 85 dello Statuto che prevede che l’attività del Consiglio Regionale non sia sottoposta al vaglio della Corte dei Conti ma la maggioranza mi ha chiesto una pausa di riflessione fino all’esame in aula. Ho proposto inoltre di modificare l’articolo 76 dello Statuto che vieta di sottoporre a referendum materie come il trattamento economico dei consiglieri (tale norma non c’è nelle altre regioni). In sintesi in tutte le regioni italiane è possibile richiedere di sottoporre a referendum la materia tranne in Abruzzo. Anche su questo punto la maggioranza non ha voluto esprimersi. Riproporrò l’emendamento in aula. La riduzione dei consiglieri, atto dovuto, non implica che venga meno il tema della riduzione delle retribuzioni complessive dei consiglieri o dell’abolizione dei doppi vitalizi (regionale+parlamentare): un privilegio rimane tale anche se a goderne sono 31 e non 42 persone».

COSTANTINI (IDV), CHIODI E’ SENZA MERITI – «Mentre la Polverini si difende continuando a ribadire che non aveva gli strumenti per incidere sulla autonomia del Consiglio Regionale laziale, Chiodi continua ad intestarsi i meriti di tutte le riforme varate negli ultimi mesi dal Consiglio Regionale abruzzese; di quella sulla eliminazione dei vitalizi, di quella sulla riduzione delle indennità ed anche dell’ultima, varata solo poche ore fa dalla competente commissione consiliare, sulla riduzione del numero dei Consiglieri Regionali. ne consiliare, sulla riduzione del numero dei Consiglieri Regionali. E’ evidente – dice Costantini – che uno tra i due non racconta la verità. O mente la Polverini ed ha ragione Chiodi, nell’intestarsi i meriti delle riforme varate in Abruzzo dal Consiglio Regionale. O mente Chiodi ed ha ragione la Polverini, quando afferma che il Presidente di Regione e la sua Giunta non possono incidere sulla autonomia di un Consiglio Regionale. Io quello che so è che Chiodi non fa parte della Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale, che da tempo ha deciso all’unanimità di accelerare sulle riforme. So che Chiodi non era presente alla Conferenza di martedì, che ha deciso di varare in Commissione la proposta sulla riduzione del numero dei Consiglieri Regionali. So che Chiodi non fa parte della Commissione riforme e so che anche oggi non era presente, rinunciando in tal modo a dare un proprio personale contributo, pur se solo politico. E so, infine, per averlo richiesto ed appreso da diversi capigruppo, che nessuno è stato raggiunto da sollecitazioni formali o anche solo informali di Chiodi, affinché questa riforma fosse approvata oggi in Commissione. Dunque chi mente, attribuendosi meriti che ragionevolmente non possono appartenergli (se non altro perché se le colpe nel Lazio sono dei Consiglieri Regionali, non si capisce come i meriti in Abruzzo possano diventare del Presidente della Regione) credo sia abbastanza chiaro. Così come è chiaro che se Chiodi vuole sdoganarsi e passare dalle parole ai fatti, contribuendo per la prima volta in prima persona al taglio ai costi della politica, può farlo anche domani. Faccia come il Consiglio Regionale che ha appena tagliato 12 consiglieri; tagli anche lui iniziando dai due assessori esterni non eletti, che ci costano un occhio della testa. Non occorre, a differenza del Consiglio Regionale, neppure una modifica dello Statuto, che indica in dieci il numero massimo dei componenti la Giunta. Basta una sua firma. Se ce la mette, continui pure ad esternare a nome mio e di tutto il Consiglio Regionale abruzzese. Se non ce la mette, resti in silenzio».

CARPINETA, POLEMICA COSTANTINI INFONDATA – «La polemica agitata in queste ore dal consigliere Costantini è, come sempre, infondata». Lo sottolinea, attraverso una nota, l’assessore al Personale, Federica Carpineta.

«La Giunta regionale – prosegue la nota – sta studiando i provvedimenti necessari per risolvere i problemi urgenti del funzionamento delle direzioni regionali, in particolare della sanità. Stiamo ottemperando alle precise richieste venute dal tavolo di monitoraggio sulla sanità e, in particolare, dal sub commissario, finalizzate a garantire attività essenziali di quella direzione regionale. Se l’Abruzzo, in meno di tre anni, è passata da regione canaglia a regione virtuosa, una delle più virtuose d’Italia, lo dobbiamo anche all’eccellente lavoro della direzione sanità e non possiamo ora pregiudicarne l’efficienza spogliandola di competenze e di risorse attualmente precarie, in quanto provenienti da altre amministrazioni o assunte a tempo determinato. I costi, tra l’altro, non aumentano perché sono quelli già sostenuti. Il continuo e trasparente confronto con i sindacati sostiene la chiarezza di queste decisioni che non sono clientelari e che, va precisato, proprio in ossequio ai rapporti sindacali, non sono state ancora adottate. Va invece ricordato al consigliere Costantini che sono stati fatti importanti tagli e sono stati ottenuti consistenti risparmi. Abbiamo ridotto di 45 unità il numero dei dirigenti (dirigenti e direttori), passando dai circa 126, che ci ha lasciato il centrosinistra, agli attuali 81, compresi quelli degli enti strumentali soppressi, con un taglio di oltre il 35 per cento. Abbiamo ridotto il numero dei dipendenti di oltre 100 unità, senza licenziare nessuno. Abbiamo ridotto di quasi del 50 per cento il numero e i costi dei cosiddetti Cococo. Migliorando e razionalizzando la macchina burocratica della giunta regionale abbiamo risparmiato alcuni milioni di euro che sono stati messi a disposizione del bilancio regionale. Anche senza sperare nel plauso del consigliere Costantini, sappiamo d’aver fatto già un buon lavoro. Ora pensiamo ad andare avanti, nell’interesse di tutti gli Abruzzesi».

«L’assessore Carpineta, come al solito, prende lucciole per lanterne – ha replicato Costantini – Ho denunciato lo scandalo relativo a centinaia di lavoratori immessi negli organici regionali senza che nessuno abbia detto loro con certezza cosa fare e l’assessore risponde rimettendo il solito disco che Chiodi ripete in occasione di tutte le conferenze stampa che ormai quasi quotidianamente inondano i mezzi di informazione. Questo è, purtroppo, il livello della classe dirigente che governa l’Abruzzo. Si deve solo attendere che i cittadini vengano messi nella condizione di rimandarli a casa alle prossime elezioni regionali».