Fermando la Juve, la Fiorentina ha capito che può tornare grande

di Xavier Jacobelli
E’ in una notte come questa che può sbocciare una grande squadra. Fermando la Juve con una prova di alto livello quanto a gioco, carattere e personalità, la Fiorentina ha capito di avere imboccato la strada giusta.
I numeri, a volte, sono più forti delle parole. Prima di pareggiare al Franchi, rischiando ripetutamente di perdere, in questo torneo i campioni d’Italia avevano sempre vinto e avevano sempre segnato: 4 vittorie su 4, 11 gol all’attivo e solo 2 al passivo. Gli stessi bianconeri erano lanciatissimi all’inseguimento del record di otto vittorie esterne consecutive, tant’è vero che non venivano bloccati in trasferta da sei mesi e mezzo.
La Fiorentina ha costruito 5 nitide palle-gol, ha colpito una traversa con Jovetic, ma, soprattutto, ha giocato molto bene, meritandosi i cavallereschi elogi dei rivali, a cominciare da Buffon che si conferma un campione autentico.
Montella ha ricostruito la squadra bruciando le tappe, se è vero che 18 sono i giocatori nuovi a sua disposizione, 3 i mesi di lavoro alle spalle, 7 gli ultimi arrivati, aggregatisi al gruppo soltanto un mese fa.
A legittimare le ambizioni dei fratelli Della Valle e di una città intera c’è un organico la cui qualità è elevata in ogni reparto: da Viviano a Roncaglia, da Pasqual a Gonzalo Rodriguez, da Borja Valero a Pizarro, a Cuadrado per arrivare a Jovetic che promette di vivere una stagione strepitosa, all’altezza del suo talento e della sua quotazione, in questo momentooscillante almeno attorno ai 40 milioni.
Ora, l’importante è non indulgere ad un eccesso di euforia, ma con Montella non c’è pericolo. Il cammino per costruire una squadra competitiva ai massimi livelli è ancora lungo e lastricato di ostacoli: il tecnico è il primo a saperlo. Ma un pareggio come quello con la Juve è un propellente formidabile. Chiedetelo a Firenze, che meritava una notte come questa.