Scuola, Ata lasciati sospesi nel limbo

26 settembre 2012 | 18:37
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Scuola, Ata lasciati sospesi nel limbo

I collaboratori scolastici, inseriti nelle graduatorie permanenti dell’ufficio scolastico provinciale dell’Aquila, che dopo aver lavorato per anni ed anni nelle scuole, si ritrovano vittime dei tagli al personale. La mannaia si abbatterà su 200 lavoratori in 3 anni.

La riflessione del personale Ata

[i]La graduatoria del personale Ata, che esiste 1980, in maggior parte è composta da diplomati che, come dice la parola stessa, collaborano in tutto ciò che possono, dalla pulizia alla vigilanza, dalla collaborazione con gli insegnanti e l’amministrazione alle esigenze degli alunni; cercando di mantenere in armonia tutto ciò che dovrebbe essere una coesistenza perfetta.

Mi vorrei soffermare sugli alunni con mille esigenze. Dai bimbi di 3 anni ai ragazzi di 20, che ricercano in noi,come sempre è stato, una figura protettiva al di fuori dell’aula, la figura del Bidello, mitica ancora oggi, anche per noi. Questi ragazzi, che noi sentiamo subito nostri, dovrebbero vivere in una scuola “tranquilla” e pulita, ma questo non è possibile, perché all’improvviso siamo diventati superflui, non serviamo più a niente.

Cosa importa se i bambini più piccoli non possono essere neanche accompagnati in bagno, aiutati, cambiati, consolati? Cosa importa se si siedono su water sporchi o camminano sullo sporco degli altri? Cosa importa se non mangiano e non c’è tempo per aiutarli a farlo? Lo stesso per i grandi:  Cosa importa se i ragazzi hanno a che fare ogni giorno con una scarsa igiene, anche nelle aule?

Con tutto il rispetto per i colleghi che lavorano, ma in pochi non ce la possono fare. E’ come se una mamma con 10 figli dovesse fare tutto da sola; può farcela allo stesso modo di una mamma che ne ha solamente due?

Mi appello a Voi genitori: i vostri e i nostri figli non saranno mai in una scuola  “tranquilla” e pulita se non ci siamo noi. O quanto meno, se non siamo sufficienti.

Noi, che dopo anni di esperienza, di sacrifici e l’illusione di aver raggiunto finalmente un traguardo, adesso “possiamo” stare a casa, secondo i nostri vertici, che creano problemi alla scuola e alle nostre famiglie, ad esempio la mia l’hanno messa in ginocchio, perché io e mio marito facciamo lo stesso lavoro. Perciò che cosa dobbiamo fare? Almeno abbiano il buon senso di dircelo, perché neanche quello, noi collaboratori, abbiamo meritato! Ci lasciano in sospeso nel nulla.[/i]