Cappadocia, un convegno su Renzo De Felice

27 settembre 2012 | 19:06
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Cappadocia, un convegno su Renzo De Felice

Sabato 29 settembre 2012 alle ore 17,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Cappadocia, avrà luogo la conferenza-dibattito, promossa dall’Associazione Culturale Marsicana sul tema: “Renzo De Felice: Eretico, …..Oppure?”. Renzo De Felice è ritenuto uno dei maggiori storici italiani del Novecento, il cui nome è legato alla monumentale biografia di Mussolini e più in generale agli studi sull’Italia tra le due guerre mondiali. E’ stato docente di Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, presidente della Giunta Centrale degli Studi Storici e della “Fondazione Ugo Spirito” (istituzione che dallo scorso anno ha deciso di unire nella denominazione il nome di De Felice a quello di Spirito).

Le ricerche di De Felice, dedicate alla storia del fascismo, sono un cardine della storia del nostro Paese, non solo perché hanno apportato nuova documentazione, ma anche perché le sue valutazioni hanno generato dispute e contribuito in modo decisivo alla revisione delle interpretazioni tradizionali. Ma quali sono le ragioni che hanno stimolato tale dibattito?

«La conferenza del 29 settembre – spiega Piero Federici, direttore del Centro di Formazione Professionale di Tagliacozzo, membro dell’Associazione culturale marsicana e promotore del dibattito – nasce sulla base di una riflessione scaturita dalla lettura dell’ultimo lavoro di Paolo Simoncelli (Professore ordinario di Storia moderna alla all’Università La Sapienza di Roma) dal titolo “Revisionismo. Breve seminario per discuterne”. In questo libro l’autore esprime toni più pacati nei confronti di De Felice, rispetto ad altre opere precedenti. Ed è proprio tale distensione che mi ha spinto a pormi la domanda, diventata poi il tema del dibattito. Renzo De Felice è, quindi, ancora un eretico, oppure ci si sta accorgendo che tutto sommato tanto eretico non era?».

Un chiarimento ulteriore della figura di Renzo De Felice giunge dall’analisi del professor Giuseppe Parlato, docente presso la Luspio (la Libera Università degli Studi per l’Innovazione e le Organizzazione di Roma), nonché storico e presidente della Fondazione “Ugo Spirito”. « De Felice ha aperto la strada agli studi sul fascismo senza pregiudiziali ideologiche o politiche, in un momento in cui parlare di fascismo era considerato inopportuno o addirittura nostalgico. Ha inserito il fascismo nella storia dell’Italia unita, come un processo di evoluzione della formazione dello Stato italiano, ricollocando la figura di Mussolini in un ambito storico, senza nostalgismi o condanne. Rigoroso poi il suo metodo storiografico: a privilegiare era sempre il documento sulla interpretazione di parte».

Preoccupante, inoltre, è stato il clima vissuto in alcuni momenti dallo storico: «In un primo momento, De Felice fu accusato di avere “sdoganato” il fascismo – precisa Parlato – dalle accuse si passò anche alle minacce e alla mobilitazione per impedirgli di entrare in Università, nel 1988, a tenere i suoi corsi. Oggi, la maggior parte degli storici comunque si trova concorde sulle sue tesi e riconosce la grande innovazione metodologica introdotta da De Felice».

Tra gli ospiti dell’incontro, anche il dottor Stefano Tomassini, giornalista RAI e saggista. Moderatore: il professor Emanuele Nicolini, presidente dell’Associazione Culturale Marsicana.

A suggello dell’iniziativa e del ricordo dell’illustre storico, nella stessa giornata, verrà dedicata una nuova strada di Verrecchie, frazione del Comune di Cappadocia.