
Con l’esposizione dei risultati della superperizia disposta dal giudice monocratico Marina Tommolini riprende a Teramo il processo in camera di consiglio, con rito abbreviato, a Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea il 18 aprile del 2011 con 35 coltellate.
In aula un maxi schermo per illustrare i risultati della perizia. Al dibattimento assistono alcuni parenti della vittima: il padre Gennaro, il fratello Michele e lo zio materno Gennaro.
I tre periti hanno ritenuto di sottolineare alcune incertezze. La conclusione cui giunge Vanin, attraverso lo studio delle larve delle mosche, è che i dati in suo possesso sono compatibili con l’ipotesi che la morte sia avvenuta nella giornata del 18 aprile ma che non è possibile stimare con maggiore precisione il tempo «a causa della mancanza di dati precisi e puntuali che avrebbero dovuto essere ricavati dall’applicazione di un protocollo [i]standard[/i] di repertamento entomologico e di registrazione delle temperature da applicare nelle fasi di ritrovamento del cadavere». Il medico legale Gian Luca Bruno, prima di rispondere ai quesiti fa «alcune precisazioni di metodo» e aggiunge che «suscita perplessità» lo studio delle relazioni medico legali a firma del professor Tagliabracci e della dottoressa Canestrari (consulenti dell’accusa) ed in particolare dei differenti verbali di autopsia: «Dalla relazione preliminare a quella finale il verbale è grandemente diverso in più passi, ostacolando – scrive – una motivata discussione di punti essenziali». Poi, parlando di stima della morte in relazione al contenuto gastrico definisce «grandemente incerta» la composizione dell’ultimo pasto di Melania Rea mentre, riferendosi alla quantità di caffeina riscontrata, conclude: «L’aver rinvenuto caffeina nello stomaco consente solo di affermare che la vittima, in un momento imprecisato, prima della morte, ha assunto un alimento che la conteneva».
Negativo il test genetico sul secondo campione di saliva prelevata ai tre operai macedoni che nell’aprile 2011 erano impegnati in un cantiere sul pianoro di Colle San Marco di Ascoli Piceno e per questo sono stati coinvolti nelle indagini sulla scomparsa e sul delitto di Melania Rea. Nella sua relazione, che oggi illustra al giudice monocratico Marina Tommolini, la dottoressa Sarah Gino, uno dei tre tecnici della superperizia, scrive che i profili genetici ottenuti non sono compatibili con quelli analizzati in relazione al delitto. Ad aprile scorso si era appreso del risultato negativo di un test genetico su un primo campione di saliva prelevato ai tre. Il prelievo, disposto dal giudice Marina Tommolini in aula, il 30 maggio scorso, quando i tre macedoni furono ascoltati, fu eseguito con un kit portatile in possesso dell’Arma dei Carabinieri.
MELANIA: IN SCADENZA TERMINI PER PAROLISI,SENTENZA ENTRO UN MESE
Se non si arriverà a sentenza, a metà dicembre prossimo Salvatore Parolisi sarà un uomo libero. A metà dicembre scadranno infatti i termini di custodia cautelare per il caporalmaggiore, in carcere dal 20 luglio del 2011, con l’accusa di aver ucciso a coltellate la moglie Melania Rea. Con ogni probabilità, però, il gup di Teramo, Marina Tommolini, arriverà a pronunciarsi definitivamente entro ottobre, al massimo entro la metà di novembre. Il magistrato ha già fissato ogni venerdì di ottobre un’udienza del delitto di Ripe di Civitella.