
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si concederà una visita al forte spagnolo domenica prossima prima di partecipare al concerto inaugurale dell’auditorium del castello progettato da Renzo Piano. Negli ultimi giorni il parco è stato tirato a lucido. Al posto del vecchio drappo strappato nero verde della città sventola ora, dall’ingresso principale del castello, una tricolore nuovo di zecca. Una visita ovviamente blindata per un concerto altrettanto blindato.
Verso le 17.30 sarà avviata una vera e propria bonifica dei locali per consentire l’ingresso del Capo dello Stato. I 238 posti del concerto si sono esaurito in un momento. Lo avevano detto gli organizzatori in conferenza stampa che non sarebbe stato aperto ai cittadini, ma solo alle autorità e il resto ai ragazzi del conservatorio e agli invitati della Provincia di Trento, in un certo senso, padrona di casa. Diverso il discorso per la prova del concerto che sarà aperta al pubblico, su prenotazione. Attenzione, però anche in questo caso “rien ne va plus”. In qualche ora l’auditorium ha fatto il pieno. Non restano che le visite guidate che si terranno nel primo pomeriggio fino alle 17.30.
Anche in questo caso il numero massimo ammesso è di 250 persone selezionate fra le prime cento telefonate (metodo che fa pensare ai quizzoni dell’ora di pranzo) e le prime 150 mail. Al concertone inaugurale, fra le altre autorità ci sarà anche il ministro Fabrizio Barca. I cittadini potranno guardare la performance sul maxi schermo oppure in differita su radio rai. Non sono mancate le polemiche sul fatto che i comuni cittadini non potranno essere ammessi al concerto di gala. «É una questione di numeri e di sicurezza – spiega l’assessore Stefania Pezzopane – . Lo avevamo spiegato chiaramente in conferenza stampa. Gli unici cittadini saranno gli invitati del la provincia autonoma di Trento e i ragazzi del conservatorio. Per questa ragione abbiamo voluto regalare agli aquilani una festa della musica dopo il concerto del maestro Abbado che andrà avanti fino a notte fonda. Anche se dovesse riunione il sindaco o il presidente della Regione sarebbero accontentati due cittadini, e gli altri 69.998?». Subito dopo il d-day, l’auditorium di Renzo Piano potrebbe tornare di nuovo nelle mani degli operai che dovranno concludere alcuni interventi di rifinitura.
A.Cal.
L’AQUILA CHE VOGLIAMO NON PARTECIPA AD INAUGURAZIONE – «Rendiamo noto ai nostri concittadini che L’Aquila che vogliamo ha comunicato al Gabinetto del Sindaco che non parteciperà all’inaugurazione dell’Auditorium del Parco prevista per il giorno 7 ottobre prossimo.
L’Aquila che vogliamo è stata sempre contraria alla localizzazione dell’auditorium nel Parco del Castello: si tratta di un doppione rispetto al Ridotto del Teatro Comunale e all’Auditorium del Castello che hanno simile capacità di posti, senza parlare del Teatro Comunale, per arrivare quindi a 4 teatri nel raggio di 300 metri con già gravi difficoltà di viabilità e parcheggi.
Oltretutto si è andati a compromettere il Parco del Castello con un discutibile impatto ambientale e una probabile infrazione ai limiti di distanza imposti dalla legge per il rispetto dei monumenti.
A proposito di tutto ciò apprendiamo, dalle stesse parole di Renzo Piano, che questo Auditorium rappresenta un ripiego poichè la sua proposta iniziale era di tutt’altro tipo, di tutt’altra utilità ed efficacia per la città. Come appare in una recente intervista a L’Espresso, così non ha voluto il Sindaco Cialente che, anzichè ridare funzionalità al centro storico con il recupero veloce di 20 edifici con tecniche selettive ed antisismiche – come proposto da Renzo Piano-, ha scelto di dirottare la disponibilità ricevuta per la realizzazione di quella che riteniamo un’opera inutile e invasiva.
L’Aquila che vogliamo ritiene sbagliato perseverare nella realizzazione di nuove opere emergenziali quando siamo ormai lontanissimi dalle prime fasi post sisma e ritiene necessario dedicarsi al recupero antisismico al 100% delle strutture che fanno parte del patrimonio della nostra città come correttamente intendeva inizialmente Renzo Piano.
Inoltre amaramente constatiamo che l’amministrazione Cialente continua a fare inaugurazioni e ad elargire premi mentre trascura la realizzazione di un opera a ricordo delle innocenti vittime del sisma».