Costruttori: ‘Istituzionalizzare contributo per la cultura’

«Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente nel rimproverare agli imprenditori edili di scarsa sensibilità alla cultura e allo sport compie lui stesso un gesto di scarsa sensibilità istituzionale verso la categoria». A sottolinearlo, attraverso una nota è l’Ance L’Aquila. «Le imprese iscritte all’Ance – argomenta il presidente Frattale – hanno fatto più volte la propria parte: su L’Aquila rugby per quanto possibile, a sostegno di numerose iniziative istituzionali di interesse pubblico e soprattutto da parte del volontariato civico».
«Centinaia di migliaia di euro dai nostri bilanci, sia a livello associativo che dei singoli iscritti, vengono impiegate senza clamori per sostenere iniziative di associazioni culturali e sportive e di singoli cittadini che ci propongono progetti validissimi. Con il taglio delle risorse alla cultura da parte delle istituzioni locali poi, la richiesta di un aiuto si è impennata notevolmente» fa presente Frattale, sottolineando che tuttavia «l’imprenditoria locale non è fatta solo dagli edili. Esistono grosse imprese che lavorano con commesse pubbliche dei servizi, del commercio e dell’industria, è giusto che vengano tirate in ballo anche queste».
«Negli ultimi mesi – aggiunge il presidente dell’Ance L’Aquila – non riusciamo più a sostenere tutte le richieste. Per questo una soluzione utile, individuata dall’Ance già da tempo sarebbe quella di istituzionalizzare il contributo destinato al sostegno delle iniziative sociali e culturali del territorio attraverso una precisa norma che preveda di attingere dagli utili delle ditte della ricostruzione. Una percentuale sui guadagni, anche millesimale, potrebbe trasformarsi in ossigeno per il settore e per la vitalità della città intera. Magari non come norma obbligatoria ma come requisito di premialità. Se il Comune dell’Aquila e gli altri comuni del cratere disponessero di un sistema di monitoraggio trasparente sui lavori della ricostruzione, sugli elenchi delle imprese e gli importi per cui sono impegnate, si potrebbe verificare immediatamente come il 51% delle imprese che stanno lavorando sono locali, l’altra metà arriva da 43 province diverse d’Italia ed è quindi a favore dei loro territori che reinvestono anche in aiuti alla cultura». Anche a loro, quindi, secondo il presidente dell’Ance L’Aquila «è giusto chiedere di restituire un obolo al cratere».
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