
Passera apre le porte del ministero al sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. Argomento dell’incontro – in agenda il 29 ottobre – la questione dello stabilimento Micron messo sul mercato dalla multinazionale americana.
La convocazione è stata accolta con soddisfazione dal primo cittadino, sceso subito in campo – dopo l’annuncio della messa sul mercato dello stabilimento marsicano e il successivo summit con i sindacati – per un faccia a faccia con il ministro dello Sviluppo economico.
«Il vertice a Roma, dove porteremo una nostra proposta, rappresenta un passaggio importante per capire le strategie del Governo nel campo dell’elettronica e dei semi-conduttori, e quindi, del futuro del sito Micron, un’azienda vitale per la Marsica, la Provincia dell’Aquila e l’Abruzzo» ha spiegato Di Pangrazio.
«Il settore dei semiconduttori – ha aggiunto – è all’attenzione dell’Unione europea, perché questo segmento industriale rientra tra quelli da salvaguardare a fronte della sempre più agguerrita concorrenza dei Paesi dell’estremo oriente che, grazie a sostegni e aiuti, sta monopolizzando uno dei comparti strategici dell’economia mondiale. Al ministro Passera, che ringrazio per l’apertura al confronto, chiederemo di convincere i vertici della multinazionale, che ha altre aziende in Italia e gestisce accordi di programma finanziati da Stato e Regioni, a lavorare insieme per salvaguardare lo stabilimento e la forza lavoro dello stabilimento di Avezzano».
L’obiettivo del sindaco, in sinergia con il Governo, i sindacati e l’azienda – al vertice sono stati invitati i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl e il direttore generale di Micron Italia, Sergio Galbiati – è quello di creare le condizioni per dare stabilità e prospettive di medio e lungo termine al sito di Avezzano alla ricerca di un partner tecnologico interessato a valorizzare la tecnologia del sito produttivo.
«L’impianto Micron di Avezzano è uno dei più importanti a livello nazionale – sottolinea il primo cittadino di Avezzano – sia per capacità produttiva, sia perché promosso da capitale estero. In un momento come quello attuale caratterizzato da un forte ridimensionamento di investimenti esteri nel nostro Paese, diventa essenziale, anche per l’economia nazionale, salvaguardare l’azienda con capitale americano».
Qui, attualmente, si produce il 33% del Pil (prodotto interno lordo) provinciale, che ammonta a oltre il 6% dell’export regionale. In quest’ottica la Regione, firmataria dell’accordo di programma quadro e sostenitrice della Micron con i fondi comunitari 2007/2013, deve svolgere appieno il suo compito, mentre anche l’azienda deve impegnarsi per il futuro industriale del sito di Avezzano. La Micron, in termini di retribuzioni, distribuisce oltre 100 milioni di euro all’anno e occupa circa 1700 dipendenti diretti e altri 500 creati dall’indotto.
«Micron, quindi – conclude Di Pangrazio – è un’azienda strategica, non solo per la Marsica e l’Abruzzo, ma per l’Italia visto che dà lavoro anche a centinaia di persone provenienti dalle province di Rieti e Frosinone, dobbiamo valorizzarla».
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