‘Volontariato capitale sociale, ma serve politica efficace’

7 ottobre 2012 | 16:16
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‘Volontariato capitale sociale, ma serve politica efficace’

Il mondo del volontariato deve essere valutato come capitale sociale in Italia perché vuole assumere impegni a fronte però di una politica efficace. E’ questo il messaggio che emerge dalla terza e conclusiva giornata della sesta conferenza nazionale del volontariato intitolata ‘[i]Volontariato, solidarietà a km zero[/i]’ che si è svolta all’Aquila.

A chiudere la tre giorni, che ha richiamato circa 800 persone tra esperti e personalità del mondo del volontariato italiano, é stato il sottosegretario di Stato alle Politiche sociali Cecilia Guerra, che ha seguito molto attentamente le approfondite attività dell’Aquila dove otto gruppi di lavoro, ciascuno su una tematica strategica, hanno contribuito alla stesura di un documento di sintesi, destinato ad essere il manifesto del nuovo corso di questo importante settore.

«Sono state giornate di lavoro intenso e coerente con gli obiettivi di questa conferenza – ha spiegato il sottosegretario – il volontariato non chiede solo, ma prende un impegno e la cosa funziona se c’é una politica efficace».

Secondo Cecilia Guerra «c’é stato un confronto serrato e approfondito sul ruolo del volontariato che, in un momento di crisi economica, sociale e di valori, ha bisogno di ritrovare ruolo, voce e rappresentatività per non essere più la ruota di scorta di politiche sociali che peraltro stentano a decollare».

«Mentre il mondo del volontariato si interroga in maniera approfondita sul proprio ruolo – ha argomentato il sottosegretario – anche lo Stato deve farlo per riprendere con forza un ruolo di responsabilità». «Il settore ha aggiunto – non è stato presieduto sufficientemente, bisogna mettere in campo azioni comuni e concrete per permettere in un momento di crisi economica, sociale e di valori di riappropriarsi del proprio progetto di vita con la possibilità di avere figli, accudire gli anziani ed avere a disposizione il tempo necessario per partecipare attivamente alla vita sociale».

Partendo dalla richiesta di essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione, il volontariato individua alcuni temi prioritari sui quali agire: dall’inserimento di programmi specifici nella scuola all’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale; dall’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati alla semplificazione delle pratiche burocratiche e amministrative; dalla stabilizzazione del 5 per mille all’istituzione di un registro delle reti nazionali di volontariato, senza tralasciare l’importanza strategica di una comunicazione sociale più articolata ed efficace.

«Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato, in quanto esprime non solo richieste ma anche impegni, in mancanza dei quali l’azione del Governo non può essere risolutiva» ha sottolineato Maria Cecilia Guerra.

«Riguardo al 5 per mille, essenziale per la vita delle associazioni, è necessaria una prospettiva di lungo periodo – ha spiegato il sottosegretario – La sua stabilizzazione è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento. Per darle corpo sarà fondamentale che nei prossimi mesi il mondo del volontariato e del Terzo settore rifletta e formuli una proposta meditata e compiuta su come migliorare sia le modalità di attribuzione che di erogazione».

Maria Cecilia Guerra ha infine sottolineato di non aver riscontrato «la giusta attenzione mediatica nei confronti di una manifestazione nazionale che ha richiamato le tre grandi reti del volontariato e un rilevante numero di associazioni». «Mi sarei aspettata una maggiore copertura come comunicazione di contenuti su un evento che è stato preparato con puntualità nelle regioni – ha aggiunto – Abbiamo evitato la presenza di tanti ministri che avrebbero distolto l’attenzione dai contenuti per fare una conferenza di grande sostanza, nel corso della quale approfondire anche in maniera dura e critica le tematiche legate a questo importante mondo».

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