
Mentre gli studenti di di tutta Italia scendono i piazza per protestare contro le riforme della scuola e dell’università, i giovani aquilani occupano il liceo Cotugno, lo scientifico e l’Itc per proclamare la propria indignazione.
«Smettete di darci buoni motivi per occupare», recita uno degli striscioni appesi all’ingresso delle scuole. «Non è infatti un caso che l’[i]input[/i] all’occupazione venga da una città problematica come L’Aquila – spiegano gli studenti –, cui l’ultima cosa che serve sono ulteriori tagli dopo il blocco di fondi stanziati per centri aggregativi (ora a rischio ritiro e reinvestimento) e l’inesistenza di strutture promesse e mai realizzate. Il capoluogo abruzzese si impone a livello nazionale perché vuole essere la miccia di una spinta al cambiamento che percorra tutta l’Italia. Se c’è speranza a L’Aquila può esserci dovunque: spicchiamo il volo verso la giustizia».
Aggiornamento 9 ottobre – Sono gli stessi studenti ad informare che «è il secondo giorno di occupazione nel Liceo Cotugno e i corsi sono attivi. Gli studenti si sono organizzati in gruppi di lavoro per elaborare nuove proposte. La nostra, infatti, è una protesta costruttiva: dai vari workshop emergeranno soluzioni a problematiche legate, per esempio, all’ex legge Aprea, la Spending Review del governo tecnico e i fondi Meloni. Starà poi a chi di competenza prendere in considerazione le nostre iniziative con la consapevolezza che non abbasseremo la voce neanche dopo la fine dell’occupazione. Soprattutto da quando è stata istituita la Web Radio dell’istituto (http://www.spreaker.com/user/wakeupcotugno), dove la libertà di espressione regna sovrana».
Occupato anche l’ITIS Amedeo Di Savoia –
Nella mattinata i militanti del Blocco Studentesco L’Aquila insieme agli studenti hanno occupato l’ITIS Amedeo Di Savoia, Duca D’Aosta in maniera permanente. L’occupazione rientra nella scia delle azioni che il blocco ha iniziato con lo sciopero di sabato 15 e proseguito con la mobilitazione nazionale del 26 settembre. «Con l’occupazione il Blocco Studentesco – spiega Lavinia Nepa responsabile aquilana del movimento- . vuole dimostrare che Quella che Monti ha definito la ‘generazione perduta’ non è disposta ad accettare i dettami di un governo illegittimo e al servizio dei poteri forti, di non voler credere che misure come una spending review che colpisce scuole e università, ennesimo atto di distruzione sistemica dello Stato sociale e di perdita di sovranità nazionale, siano nell’interesse del popolo italiano e in particolare dei più giovani. Per questo oggi – conclude Nepa- la ‘generazione perduta’ ha voluto dare il suo ‘assalto al futuro’; un futuro dove non permetteremo l’esistenza di università private riservate a pochi privilegiati, dove la scuola pubblica sarà considerata un punto di forza, dove non ci saranno ministri come Profumo espressione di banche e poteri forti, dove sarà la giovinezza a decidere del proprio destino e non una banda di vecchi prezzolati al servizio della speculazione finaziaria internazionale».
RIFONDAZIONE E GIOVANI COMUNISTI SOSTENGONO LA PROTESTA – «Rifondazione e i Giovani Comunisti sostengono con forza la protesta degli studenti aquilani, che hanno dato vita a una manifestazione estremamente precisa negli obiettivi mostrando una presa di coscienza davvero straordinaria.
Aderiamo dunque alla mobilitazione proposta dagli studenti per il 12 ottobre, in occasione dello sciopero sindacale proclamato dalla CGIL e raccolto dai coordinamenti degli insegnanti precari.
Nella nostra città la condizione di studenti che si trovano seguire le lezioni dentro strutture provvisorie a 4 anni dal sisma non è più tollerabile, è necessario un intervento straordinario del Ministero dell’Istruzione affinché si trovino soluzioni definitive.
Inoltre la protesta degli studenti è giustamente rivolta contro la prossima approvazione da parte del ministro profumo del DDL Aprea, che rappresenta la progressiva aziendalizzazione della scuola e la subordinazione agli interessi del privato, e contro i tagli introdotti dalla spendig rewiew. Un paese che taglia sull’istruzione pubblica, sul diritto allo studio e persino sul sostegno per gli studenti portatori di handicap è un paese senza futuro, si introduca piuttosto una tassazione patrimoniale come si appresta a fare la Francia.
E’ rilevante inoltre la presa di coscienza sulle continuità del governo Monti rispetto al precedente Governo: è chiaro anche agli studenti medi come sotto una rinnovata facciata di moralità questo Governo prosegua le stesse controriforme del sistema formativo proposte a suo tempo dal Ministro Gelmini».