
Una folta delegazione di sindacalisti e lavoratori di Abruzzo Engineering ha protestato rumorosamente oggi presso la sede del Consiglio regionale all’Aquila, dando vita anche a una breve occupazione dell’aula.
Il motivo dell’iniziativa è riferita al futuro dei dipendenti della società, in tutto 185, una parte dei quali impegnata nelle attività post-sisma con il Comune e la Provincia dell’Aquila, e i restanti 71 in cassa integrazione.
La delegazione è stata ricevuta dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dai capigruppo regionali. Nel corso dell’incontro, condito da toni aspri, il presidente ha garantito che «la Regione si occuperà della vicenda» e ha promosso un vertice tra i presenti e i liquidatori che si svolgerà a cavallo tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre e un altro con le organizzazioni sindacali. Anche se «la situazione è complessa», come ha ammesso Chiodi, «a causa dei risvolti giudiziari che interessano l’azienda, della questione finanziaria delle casse abruzzesi e dello status dell’azienda».
Abruzzo Engineering, nata nel 2007 per volere dell’ex governatore Ottaviano Del Turco con l’obiettivo di abbattere il [i]digital divide[/i] in regione, ha le quote sociali ripartite tra Regione (60%), Selex Service Management (30%), società del gruppo Finmeccanica, e Provincia dell’Aquila (10%) ed è stata messa in liquidazione dal socio di maggioranza.
Erano presenti i rappresentanti della Filcams-Cgil, Luca Ondifero, della Fisascat-Cisl, Leonardo Piccinno, e della Uiltucs-Uil, Mario Miccoli, che hanno ribadito la richiesta della «salvaguardia dei posti di lavoro, anche per l’esperienza acquisita dai dipendenti, al netto di qualsiasi strumentalizzazione politica».
I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE – Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato una risoluzione che impegna il Presidente Chiodi e la Giunta a modificare la disciplina che regola l’accreditamento degli asili nido, prevedendo un regime transitorio di 3 anni entro cui le strutture devono concludere le procedure di adeguamento sismico. In questo periodo i servizi potranno essere regolarmente erogati, ma i Comuni – entro il prossimo 31 dicembre – dovranno procedere a presentare alla Regione i piani degli interventi di adeguamento.
E’ stato inoltre approvato il progetto di legge che assicura la piena operatività del Centro Funzionale regionale della Protezione Civile, in cui è contenuta una specifica norma che assicura fondi per circa 8 milioni e 600mila euro da destinare al finanziamento dei piani di zona dei servizi sociali.
Torna in Commissione la modifica sulla moratoria nel rilascio delle autorizzazioni all’apertura di nuove cave, mentre sono passate all’unanimità le modifiche alla legge di istituzione della Commissione Pari Opportunità che prevede, tra l’altro, che la durata dell’organismo non possa andare oltre la metà della prossima legislatura. Tutti gli altri punti sono stati rinviati alla prossima seduta.