
Debito sanitario e piano di risanamento sono stati gli argomenti della testimonianza, oggi, a Pescara, del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, al processo su presunte tangenti nella sanità abruzzese.
Il governatore e commissario [i]ad acta[/i] per la sanità ha riferito al collegio pescarese, presieduto dal giudice Carmelo De Sanctis, che nel 2008 il debito era pari a 4 miliardi di euro a fronte dei 530 milioni di euro del 2000.
Chiodi ha sostenuto che questo è stato determinato da una serie situazioni come l’esistenza di 35 ospedali, in alcuni casi doppioni e a distanza ravvicinata tra loro, ricoveri e prescrizioni di farmaci inappropriati.
Il testimone ha inoltre evidenziato che l’utilizzo dal 2000 al 2007 di 528 milioni di euro per scopi diversi dal fondo sanitario, ha determinato che «l’Abruzzo diventasse la prima regione d’Italia ad essere commissariata».
Il presidente della Regione ha anche detto che la sua giunta ha stabilito di decurtare i tetti di spesa in relazione alle inappropriatezze rilevate e «di non pagare neanche un euro di più del tetto di spesa assegnato».
DEL TURCO, ORGOGLIOSO DA DICHIARAZIONI CHIODI – «Sono molto orgoglioso delle cose che ha detto Chiodi perchè noi gli abbiamo offerto la possibilità di continuare il lavoro di risanamento che noi avevamo cominciato» ha commentato l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco a margine del processo su presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese.
«Basterebbe un dato – ha proseguito Del Turco – che non sono riuscito a leggere sui giornali: i recuperi rispetto ai ricoveri del 2004 e alle inapropriatezze sono pari a 210 mila euro, quelli realizzati dalla giunta che avevo il piacere di presiedere sono stati di 30 milioni di euro nell’anno successivo. Fate il rapporto e capirete la differenza».
CHIODI, OGGI POSSIAMO ESSERE ORGOGLIOSI – «Sono contento di questo. E’ una novità per gli abruzzesi che adesso in Italia ci si comincia a sentire orgogliosi. Ci rende tutti più soddisfatti che oggi l’Abruzzo è una regione virtuosa» ha aggiunto il presidente Chiodi rispondendo alle dichiarazioni rilasciate da Del Turco. «Quello che è accaduto in Abruzzo – ha proseguito – è il frutto di un modo di gestire la sanità che secondo me ha determinato il debito. Nessun presidente di Regione ha lasciato un debito inferiore al successore, forse sarò io per la prima volta nella storia che lascerò a chi dovesse subentrare un debito inferiore, ma non era mai accaduto».
TESTIMONIANZA LAMPO PER VASCO ERRANI – Testimonianza lampo del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani al processo su presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese.
Nello specifico il teste ha riferito ai giudici pescaresi della situazione problematica della Regione Abruzzo emersa nel tavolo di verifica dei bilanci regionali e della ricerca delle condizioni per evitare il commissariamento.
Il presidente ha aggiunto di aver parlato di questo problema con Del Turco, il quale si impegnò a recuperare la situazione. Alla fine però si giunse all’invio della lettera di avvio della procedura di commissariamento. Inoltre Errani ha evidenziato che si verificò in Abruzzo che una quota del fondo sanitario fu destinato ad altre azioni.
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