Ricostruzione: De Matteis contro Barca per un tweet

17 ottobre 2012 | 14:52
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Ricostruzione: De Matteis contro Barca per un tweet

«E’ davvero con grande sorpresa che ho letto il tweet del Ministro Barca, in cui si diceva “che gli aquilani lavorano contro se stessi”. Io credo ormai che Cialente e Barca rappresentino le facce della stessa medaglia». Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.

«Un Sindaco che fino a ieri ha strepitato e starnazzato contro commissariamenti, contro il blocco della ricostruzione, contro la carenza dei finanziamenti, oggi è invece prono a un pluricommissariamento, alla carenza di risorse finanziarie, al blocco delle attività comunali – continua De Matteis – tutte cose che dovevano essere anticipate, gestite e organizzate nel momento in cui si stava passando dalla gestione commissariale di Chiodi a quella ordinaria».

«Purtroppo il Ministro Barca – continua – non è riuscito a dare un segnale reale in questo senso. Le risorse finanziarie sono esattamente quelle di qualche tempo fa, ma va anche detto che gli 800 milioni Inail sono in attesa di indicazioni da parte del Comune e i restanti soldi del Cipe possono essere erogati solo quando lo stesso Comune sarà in grado di rendicontare e fornire le richieste di spesa adeguate».

«La gestione maldestra del concorso per i precari e la mancata riorganizzazione delle strutture comunali, ancora prima che si tornasse all’ordinario, hanno di fatto inchiodato il Comune al blocco totale. Ancora oggi siamo di fronte, quindi, a un commissariamento che avviene temporaneamente con l’ingegner Mancurti e successivamente con Paolo Aielli per L’Aquila e Paolo Esposito per il cratere».

«Sarebbe interessante da parte del Ministro Barca fornirci gli elementi di valutazione che hanno portato il capo del personale del quotidiano ‘Il Messaggero’ (Esposito) e un uomo di Finmeccanica (Aielli) a ricoprire questi ruoli di fatto commissariali, con uno stipendio di 250mila euro cadauno. Tutto questo nel silenzio totale di ‘Zelig Cialente’, che non ha adesso nessun problema ad accettare commissari, costi esorbitanti per gli stessi, il controllo totale sulle attività del Comune da parte dello Stato, una carenza di finanziamenti e l’incapacità di gestire la macchina comunale. Se a tutto questo aggiungiamo la penosa e ormai tragica esposizione di piani (da quello di ricostruzione a quello regolatore, fino al piano strategico e a quello Ocse di Barca e Calafati) possiamo ben dire che a oggi, visti gli effetti prodotti da tutta questa carta, la ricostruzione sarà un castello di carte».

DI STEFANO, DE MATTEIS METTE SGAMBETTI ALLA CITTA’ – «Con le sue maliziose inesattezze Giorgio De Matteis raggiunge l’unico scopo di mettere sgambetti alla città, piuttosto di contribuire al processo di discussione che, oggi, vive una fase grottesca per la vicenda della restituzione delle tasse. Pare che l’unico all’oscuro sia il solo De Matteis». Lo afferma l’assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila, Pietro Di Stefano.

«A lui che diffonde, solo adesso, abnormità sui compensi dei due manager degli Uffici Speciali, gonfiandoli ad arte (250mila euro annui, in luogo di meno di 200mila omnicomprensivi), ricordo – prosegue l’amministratore – la pachidermica struttura commissariale e subcommissariale che operava nel suo più servile silenzio e della quale non si è mai reso pubblico l’ammontare delle spese. Inspiegabile, in questa ottica, la sua assenza al momento della votazione in Consiglio comunale sugli emendamenti al testo del decreto dove venivano stabiliti anche i compensi dei due manager. Manager che non possono essere certo definiti commissari, a meno di nuotare nella disinformazione più totale, in quanto sottoscrivono l’incarico con i sindaci e rispondono a loro con l’operato della struttura. Come non può essere definito commissario – dice Di Stefano – il capo dipartimento Diset del Ministero, Aldo Mancurti, la cui nomina a titolare della gestione stralcio si è resa necessaria per sbloccare gli oltre 447 milioni di euro che il Commissario Chiodi ha preferito lasciare residui, piuttosto che pagare le imprese che hanno già lavorato nella ricostruzione. Ricordo ancora, a lui che definisce carta straccia la programmazione sulla ricostruzione, che i Piani di Ricostruzione dei Comuni del cratere, plauditi da Chiodi e Fontana, ad oggi, sono costati 10 milioni di euro, mentre quello del Comune dell’Aquila è stato fatto in housing. Ed infine, sulla situazione dei precari aquilani, ricordo a De Matteis che, da vice presidente del Consiglio regionale, avrebbe potuto adoperarsi per una legge sulla loro stabilizzazione. Il solo Udc, partito che in campagna elettorale lo ha sostenuto, ha prodotto emendamenti alla legge: per chiedere però la riduzione della quota di riserva per i precari aquilani».