
di Valter Marcone
Il tuo posto vuoto a tavola
ora non lo vedo più, ora che abbiamo
cambiato stanza
che abbiamo cambiato casa e possiamo
solo indugiare sui ricordi. Quei ricordi
che amavo: le coperte sul nostro letto,
una sedia al sole sul balcone, il pane
e la minestra
di tanti giorni.
Ci domandiamo come campiamo
perché forse del vivere non ci importa
più nulla
ma non è vero, è solo un modo di dire
che si usa il verbo campare per molte
cose.
Io non ho cuore per raccontarti quelle cose
ma tu le conosci, d’altra parte io comincio
a sbagliare i verbi
ed è cattivo segno. E’ segno che ho
qualche pensiero triste
che mi rallenta il discorso
il discorso come di una catena di anelli
interrotti.
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