
«Il carattere di aiuto di Stato di tali agevolazioni è pacifico». Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha risposto così, durante il [i]question time[/i], a una domanda sulla sospensione dei contributi previdenziali a favore del territorio abruzzese colpito dal sisma nell’aprile 2009.
«La natura di aiuto di Stato è stata confermata da una lettera della Commissione europea – ha precisato il ministro – Sono stati iscritti nel registro comunitario tra gli atti illegali».
A chiarire i termini della questione è chi quella domanda l’ha posta, l’onorevole Giovanni Lolli, che, attraverso una nota, precisa di aver chiesto «al ministro Fornero per quale motivo l’Inps e L’Inail si siano permesse di chiedere la restituzione del 100% dei contributi sospesi, violando la legge 183 del 2011 nella quale è prevista la restituzione del 40% della tasse e contributi sospesi a seguito del terremoto» e descrive come «sconcertante» la risposta ricevuta dal ministro.
«Mi ha detto – riferisce Lolli – che ci sarebbe una ‘consolidata prassi’ da parte della Commissione europea a considerare iniziative come questa come aiuti di Stato e quindi lo stesso ministero ha chiesto a Inps e Inail di intervenire. Addirittura, secondo il Ministro Fornero, lo avrebbe fatto per aiutarci, evitando cioè di farci trovare, un domani, a restituire il restante 60%. Il ministro ha aggiunto che ci viene, comunque, concessa la bella possibilità di utilizzare il [i]de minimis[/i]».
Tuttavia Lolli ribatte che «non è vero che c’è una definitiva condanna dell’Europa, non c’è neanche una procedura di infrazione ancora aperta. La Commissione si è limitata a chiedere chiarimenti al governo italiano relativi all’Abruzzo e allo stesso modo agli interventi relativi all’Umbria, Marche e Molise». Inoltre, aggiunge Lolli, «il ministro non ha spiegato come mai solo all’Abruzzo viene richiesta la restituzione del 100 % di quanto sospeso e non alle altre regioni» e «non ha spiegato come mai, se fosse vera l’esistenza di questa prassi consolidata, non sia stata data una disposizione analoga a quella degli Enti previdenziali all’Agenzia delle Entrate».
«Per quanto riguarda il [i]de minimis[/i] – conclude Lolli – siamo alla presa per i fondelli. Il [i]de minimis [/i]è concesso – per altro solo al comune dell’Aquila – dalla norma sulla cosiddatta Zona Franca Urbana e, come il Ministro non può ignorare, chi lo usasse per ridurre la restituzione delle tasse non lo potrebbe più usare per le proprie attività ordinarie. Siamo di fronte ad un comportamento grave e illegittimo. Le leggi le fa il Parlamento non le fanno ne l’Inps, ne l’Inail ne il Ministero i quali le devono solo applicare. Rinnovo l’invito a tutte le forze della comunità terremotata ad una forte, democratica e unitaria mobilitazione».
Sul tema è intervenuto anche l’onorevole Pierluigi Mantini, secondo cui «è grave e non condivisibile la risposta del ministro Fornero sulla sospensione dei contributi Inps e Inail ai terremotati in Abruzzo, che non possono essere considerati aiuti di Stato. C’è una legge del Parlamento che va attuata e difesa dal governo anche dinanzi ai rilievi, superficiali, degli organismi comunitari».
«La nozione di ‘aiuti di Stato’, come insegna anche la giurisprudenza comunitaria – aggiunge Mantini – è molto mutata con la crisi finanziaria e in ogni caso la misura degli aiuti in caso di calamità è valutata innanzitutto dal legislatore nazionale. Il governo può promuovere il cambiamento della legge, ma non può disapplicarla. Invitiamo il governo ad un sollecito ripensamento sul punto ascoltando anche il parere del ministro Barca».
Dura la reazione del gruppo consiliare del Comune dell’Aquila ‘Appello per L’Aquila‘.«In questi giorni – comunica attraverso una nota – sul nostro territorio grava la mannaia della restituzione al 100% dei contributi non versati di Inps e Inail. Vale per imprese, partite iva e lavoratori dipendenti. Parliamo di circa 200 milioni di euro. Le circolari Inps e Inail fanno riferimento a una procedura di infrazione avviata dall’Europa e, si badi bene, ancora non conclusa ovvero di cui ancora non si conosce l’esito. Quindi ad oggi vale la legge che stabilisce l’abbattimento del 40% in 120 rate. Punto.
Il Consiglio comunale di ieri ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di Appello per L’Aquila concordato precedentemente con tutti i gruppi in commissione. Si chiede al sindaco di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per risolvere con il Governo questa situazione.
Lo abbiamo chiesto tutti insieme senza alcuna distinzione di colore politico. Nessun astenuto, tutti favorevoli.
Purtroppo oggi in Parlamento la risposta del ministro Fornero all’interrogazione dell’onorevole Lolli sull’argomento non è stata per nulla confortante, anzi pare addirittura aggravare la situazione. E’ necessaria allora una battaglia che coinvolga tutto il territorio: da tutte le forze politiche alle associazioni di categoria con in testa i cittadini. Per questo ci adopereremo insieme ad altri per organizzare un’assemblea per decidere le azioni di lotta. Se questa convocazione partisse da tutti i capogruppo del Consiglio comunale sarebbe un bel segnale di forza: un’intera città unita che per una volta mette da parte le appartenenze per un obiettivo che ci riguarda tutti».
IL BOTTA E RISPOSTA TRA LOLLI E LA FORNERO
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