
Oggi si terrà la prima udienza del [url”processo al militare Francesco Tuccia”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=35673&typeb=0&25-09-2012–Stupro-Pizzoli-Tuccia-Cassazione-conferma-accuse[/url] per il [url”“presunto” stupro avvenuto lo scorso 12 Febbraio a Pizzoli”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=12657&typeb=0&23-02-2012–Stupro-Pizzoli-arrestato-il-militare-Tuccia[/url].
Il Collettivo FuoriGenere invita la cittadinanza che vuole esprimere «la solidarietà alla ragazza e continuare a rivendicare il diritto per tutte di vivere libere dalla violenza maschile a partecipare al presidio che si terrà davanti al Tribunale di Bazzano a partire dalle 8:30», si legge in una nota del Comitato 3e32.
«Chi non potrà essere presente fisicamente avrà a disposizione questa scritta e questo flyer da stampare e appendere sul luogo di lavoro/portone di casa/macchina ecc., potrà seguirci su Twitter seguendo gli # #liberedallaviolenza e #laquila18ott e su Facebook potrà cambiare la propria immagine del profilo con questa. Invitiamo, inoltre, le scuole a dedicare un’ora alla discussione del tema della violenza sulle donne».
«Abbiamo deciso di essere presenti perché lo stupro è una dei tanti aspetti della violenza sulle donne, un fenomeno strutturale ed endemico che nulla ha a che fare con motivazioni contingenti od occasionali».
«Riteniamo che tutta la società debba ritenersi responsabile del perpetrarsi del fenomeno e, conseguentemente, adottare comportamenti volti a sradicarlo».
«Saremo presenti anche per richiamare alle proprie responsabilità e ribadire la nostra condanna nei confronti dei media e dell’ordine degli avvocati che in questa vicenda hanno contribuito a vittimizzare la ragazza con la pubblicazione di dettagli irrilevanti e di informazioni che ne hanno violato la privacy.
«In tale contesto è inoltre sconcertante la particolare cautela con cui si è agito nei confronti del militare, soprattutto se confrontata con altri casi di stupro in cui l’indagato era civile e magari straniero».
«Saremo sia donne che uomini, perché la violenza nasce e prospera in una cultura patriarcale e maschilista, dalla quale anche tanti uomini vogliono liberarsi e nella quale non si riconoscono, basta essere coscienti che questo tipo di cultura è fonte di sopraffazione, ingiustizia, violenza e ineguaglianza».