
«Cancellare le Province e istituire la macroregione Abruzzo-Marche-Molise». E’ la riflessione del consigliere regionale del Popolo della libertà e presidente della Quarta Commissione, Nicola Argirò, sul riordino degli enti deciso dal Governo.
«Nonostante in Italia si continui a discutere di degenerazioni della casta, dell’eliminazione degli enti inutili – aggiunge – in Abruzzo prevale il campanilismo di chi, invece, dovrebbe spogliarsi delle casacche e far prevalere l’interesse pubblico. Personalmente non mi appassiona il dialogo sulle Province perché ho avuto la fortuna di farne parte: una legislatura come assessore alle Finanze e un’altra come capogruppo di opposizione in Provincia di Chieti. In quei dieci anni ho capito che è un ente di cui si può tranquillamente fare a meno, se è vero che le competenze principali sono quelle sull’edilizia scolastica secondaria e sulla viabilità».
«Lo scatto di maturità sarebbe quello di superare le barriere localistiche tra Pescara, Chieti e L’Aquila – propone l’esponente PdL – con l’obiettivo di ridurre i costi degli organi politici e fornire ai cittadini servizi più efficaci. In quest’ottica è inconcepibile anche continuare a mantenere i Consigli di micro-Regioni (le inchieste giudiziarie sul Molise lo stanno a testimoniare) e allora credo che unire tre Regioni che insieme fanno circa 3 milioni di abitanti sarebbe il minimo, naturalmente – conclude Argirò – salvaguardando la rappresentanza territoriale parametrandola al numero di residenti: per cui un Consiglio di 30 membri potrebbe essere composto da 12 abruzzesi, 12 marchigiani e sei molisani».
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