Sciopero per bloccare il Concorsone

19 ottobre 2012 | 13:00
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Sciopero per bloccare il Concorsone

Ricorso al Tar Lazio e proroga per tre mesi. Queste le due novità sulla vertenza dei ragazzi del terremoto.

L’ingresso degli uffici comunali di Villa Gioia era tappezzato dalle bandiere della Uil che è a capo della battaglia dei ragazzi del terremoto. Hanno scioperato tutti per tentare ancora un volta di bloccare il concorsone.

Dopo la manifestazione nel piazzale sono stati ricevuti dall’assessore Betty Leone che ha dimostrato di essere un vaso di coccio, in mezzo ai vasi di ferro de ministero: «Non possiamo bloccare il concorso – ha detto – Perché noi non abbiamo le risorse, non abbiamo autonomia economica».

Fortunatamente i precari del terremoto hanno il piano B: lunedì o martedì al massimo presenteranno il ricorso al Tar Lazio per impugnare il bando, rappresentati dai legali Fausto Corti, Roberto Colagrande e un collega romano. Sembra inoltre prendere corpo anche la notizia della mini proroga di tre mesi che il governo sembra disposto a concedere ai precari in attesa della conclusione del concorso. Da gennaio a marzo. Una proroga che farebbe cadere tutto il castello che sorreggeva la teoria portata avanti dal ministro Fabrizio Barca che in più occasioni si era mostrato contrario alle proroghe.

Una circostanza che non ha potuto fare a meno di notare il sindacalista Uil,Fp, Fabio Frullo: «non comprendiamo perché è possibile concedere una proroga per tre mesi sì e oltre no – ha detto nel faccia a faccia con l’assessore al Personale Betty Leone». Il sindacalista ha criticato poi duramente la posizione [i]soft[/i] assunta dal comune sul concorsone: «L’amministrazione non avrebbe dovuto delegare il Ripam, inoltre ci saremmo aspettati una posizione più rigida in generale. Ora chiediamo una posizione polita forte al consiglio comunale».

«In principio abbiamo provato a chiedere una proroga per tutti i lavoratori – ha spiegato pacatamente l’assessore Betty Leone – ma ci è stato detto che non era possibile. Siamo subalterni al ministero perché non abbiamo risorse. Abbiamo anche tentato di ottenere un concorso comunale, ma c’è stata chiusura anche su questo. Bloccare per noi è troppo rischioso». Fin qui l’assessore che tuttavia ha lasciato aperto uno spiraglio. «Quando il concorso sarà stato espletato – ha aggiunto – valuteremo la possibilità di chiedere proroghe settoriali, oppure inviteremo alcuni precari a creare cooperative o società di servizio per il comune dell’Aquila».

Sembra tuttavia che il cammino del concorsone sarà una corsa ad ostacoli. Quello di lunedì probabilmente non sarà il solo ricorso. Dopo i lavoratori è probabile che anche i sindacati possano passare all’attacco. E poi cosa succederà? É probabile che di proroga in proroga si andrà avanti per traghettare la patata bollente fino al prossimo governo, che forse non sarà tecnico, ma politico. Non è difficile immaginare allora quale protrebbe essere la soluzione che sarà individuata. A.Cal.

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