
Uno scherzetto da 60 mila euro, tanto è costata, comprensiva di interessi e spese legali, la parcella dell’architetto Francesco Karrer, coordinatore dell’ufficio del Piano regolatore durante la giunta Tempesta.
L’incarico gli fu conferito il 14 dicembre del 2001. Il professor Karrer lavorò sodo tanto da produrre nei tempi il piano strutturale approvato in consiglio comunale al foto finish. Si trattava di uno strumento propedeutico al prg vero e proprio: un grande foglio multicolor che stabiliva le regole edificatorie della città. Tutti ne furono entusiasti, ma con l’avvento della giunta Cialente, tutto il lavoro svolto fu sostanzialmente azzerato.
Il piano strutturale è stato imboscato in qualche cassetto e lì dimenticato. Come pure fu dimenticata la parcella di Karrer, tanto che lo stimato architetto fu costretto a presentare un decreto ingiuntivo il 14 novembre 2011, ben dieci anni dopo, per il conferimento del suo incarico. La causa è giunta a compimento solo di recente. Il caso è stato coronato e chiuso con la determina dirigenziale che porta la firma del dirigente Chiara Santoro del 13 luglio scorso.
Il comune dovrà dunque sborsare 60.055 euro che dovranno essere prelevati dal bilancio di previsione del 2012. Una vera odissea quella del piano strutturale divenuto come la tela di Penelope. Il progetto del piano ai tempi di Tempesta prevedeva IV fasi:
la relazione sullo stato dei fatti;
il piano strutturale;
il progetto del piano definitivo entro 180 giorni;
l’assistenza nella fase istruttoria del procedimento.
Karrer avrebbe portato a termine, secondo quanto si legge nella determina del prime tre fasi, compresa la redazione del progetto.
Se così fosse il progetto del Prg non lo avrebbe visto davvero nessuno. Insomma il piano strutturale e l’incarico a Karrer è stato uno scherzo, forse di cattivo gusto per le tasche dei cittadini aquilani. L’amministrazione Cialente non lo ha mai preso in considerazione neanche prima del sisma. Tantomeno ora.
Si parla invece di un nuovo ufficio del piano, di nuove consulenze, c’è il piano fai-da-te offerto dall’architetto Properzi. Finora però tanto rumore per nulla. Negli ultimi mesi, anzi, sembra che piano regolatore sia diventata una parola tabù. La vera domanda è: ma un nuovo Piano ci serve davvero?
A.Cal.